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Omicidio netturbino Bari: arrestati i killer ingaggiati dall'amante

Netturbino omicidio bari

Le indagini, durate due anni, sull'omicidio di Michele Amedeo si sono concluse con l'arresto dell'amante e degli uomini ingaggiati per ucciderlo.

Il 25 Aprile 2017 Michele Amedeo, 51enne netturbino all’Amiu Bari, è morto assassinato a colpi di pistola davanti alla sede di lavoro. Dopo due anni di lavoro, le indagini sull’omicidio del netturbino di Bari sono giunte alla conclusione.

Le investigazioni, coordinate dal pm Marco D’Agostino, hanno portato all’arrestato Vincenza Mariani (54 anni), Giuseppe Baccellieri (32 anni, genero della Mariani), Michele Costantino (42) e Massimo Margheriti, 47 enne, ex dipendente della Mariani con precedenti penali molto pesanti.

Omicidio Netturbino Bari: la ricostruzione

Vincenza Mariani era l’amante e in seguito stalker di Amedeo che non accettava la fine della relazione voluta dall’uomo. Ingaggiò per questo Baccellieri e Margheriti per compiere l’omicidio. Michele Costantino fu l’uomo che procurò l’auto e la pistola con cui fu commesso l’agguato. Attualmente si trova agli arresti domiciliari. Le accuse sono di concorso in omicidio doloso aggravato, detenzione e porto illegale di armi da fuoco, furto e ricettazione.

A incastrare i colpevoli, i tabulati telefonici. La Mariani, tramite uomini di sua fiducia, inizialmente voleva incendiare la casa al mare di Amedeo, ma il piano non si concretizzò a causa di un controllo della polizia.

All’inizio di Aprile 2017, dopo che Michele Amedeo le confermò la volontà di finire la relazione con lei, la Mariani ingaggiò Margheriti con 5.000€ che a sua volta contattò Baccellieri e Costantino per compiere l’omicidio.

Michele Amedeo morì dopo aver ricevuto con 4 colpi di pistola da Baccelieri (al fianco, al petto e al collo).