> > Morte Barbara Squillace, l'autopsia: "Occlusione intestinale"

Morte Barbara Squillace, l'autopsia: "Occlusione intestinale"

barbara squillace

I risultati dell'autopsia sul corpo di Barbara Squillace hanno evidenziato un'occlusione intestinale non diagnosticata. Tre dottoresse sono indagate.

Barbara Squillace è morta a causa di un’occlusione intestinale non diagnosticata. E’ questo ciò che emerge dall’autopsia eseguita sul corpo della 42enne deceduta il 19 luglio 2018. La donna era alla quarta settimana di gravidanza ed era ricoverata in ospedale al momento del decesso. Tre dottoresse sono indagate per non aver riconosciuto la patologia e quindi per aver sbagliato la diagnosi sulla paziente. L’accusa a loro carico è omicidio colposo.

Dottoresse indagate

La donna era ricoverata nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale San Giuseppe di Empoli (Firenze) quando è deceduta per cause apparentemente misteriose. A seguito dell’esame autoptico è però emersa una patologia che i medici non le avevano diagnosticato. Per questo motivo, tre dottoresse sono indagate per omicidio colposo, per aver eseguito una diagnosi errata sulla 42enne, al primo mese di gravidanza. I sanitari, infatti, la curarono per iperemesi gravidica.

La tesi dell’accusa

Secondo l’accusa, malgrado i sintomi presentati dalla paziente, i medici che l’hanno presa in cura il giorno del ricovero avrebbero sin da subito sbagliato la diagnosi. La donna si è presentata al nosocomio con addome teso, vomito, nausea e forti dolori addominali. Nonostante sia stata immediatamente sottoposta ad un esame ecografico, i medici non si sono accorti della grave occlusione intestinale.

La donna è stata ricoverata per una settimana, tempo nel quale ha ricevuto una cura per vomito gravidico. Le sarebbe inoltre stata prescritta una valutazione interna da parte di un nutrizionista e di uno psichiatra. Non fu invece mai sottoposta alla valutazione di un chirurgo. Quest’ultimo, secondo la Procura di Firenze, avrebbe potuto effettuare la diagnosi corretta e salvarle la vita.