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Arezzo, bimbo dimenticato sul bus "Non dorme più, sei ore di terrore"

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Il padre del bimbo dimenticato sullo scuolabus per 6 ore rivela che il figlio non riesce più a dormire. Le parole dei legali della famiglia.

Non riesce più a prendere sonno il bimbo di Arezzo dimenticato sullo scuolabus per sei ore. A raccontarlo a Fanpage è Dul Berisha, padre del piccolo di tre anni. “Di giorno appare in buone condizioni, ma la notte non riesce ancora a dormire“, ha spiegato l’uomo. L’avvocato della famiglia, Paolo Peretoli, ha fatto sapere, tramite il quotidiano La Nazione, che la vicenda sarà “valutata nelle opportune sedi penali e civili per capire quali azioni adottare”. Il legale fiorentino, che si occupa del caso insieme alla collega Laura Montoneri, ha assicurato che la priorità in questo momento è “far recuperare alla famiglia la serenità perduta in una mattina che nessuno vorrebbe vivere e che non esito a definire di autentico terrore”.

Le parole dell’avvocato

Peretoli ha citato, in primo luogo, le “cure” che potrebbero essere necessarie al bimbo per “ristabilire la tranquillità. Poi occorrerà verificare nei minimi particolari quanto successo, perché ci sono degli elementi tutt’altro che chiari in quelle sei ore di vuoto. Un periodo lunghissimo trascorso dalla consegna del figlioletto dalle braccia della mamma all’accompagnatrice e all’autista del pulmino, fino al ritrovamento nel parcheggio della rimessa”. Ciò che è certo, ha continuato il legale, è che il responsabile della vicenda “ha messo in serio pericolo la vita di un bimbo di tre anni. Fosse capitato in un’altra stagione – e purtroppo le cronache recenti lo testimoniano – probabilmente ci saremmo trovati di fronte all’irreparabile”.

Dalla vicenda di Arezzo si può trarre “un monito alla vigilanza quando si ha a che fare con l’infanzia e con i servizi essenziali e al tempo stesso sensibili e da svolgere con particolare cura e dedizione. Di questa brutta storia rimarrà anche la sensibilità e la vicinanza delle persone verso i nostri assistiti”.