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Afragola, arrestati i camorristi del clan Moccia: sette in carcere

Afragola, condanne per i camorristi del clan Moccia: sette in carcere

Carabinieri eseguono l'ordinanza di custodia cautelare per 7 membri del clan Moccia. In carcere i camorristi responsabili di esplosioni ed estorsioni.

I militari dell’Arma dei Carabinieri della compagnia di Casoria, poco distante da Afragola in provincia di Napoli, hanno eseguito l’ordinanza richiesta dalla Dda di Napoli di custodia cautelare in carcere di sette individui ritenuti appartenenti al clan Moccia. Si tratta del clan camorristico attivo principalmente ad Afragola, nell’hinterland a nord di Napoli, che è riuscito a espandersi fino alle vicine Casoria e Arzano. Il Clan Moccia è il presunto responsabile della campagna di terrore operata negli scorsi mesi ai danni dei commercianti di Afragola. Diverse le bombe artigianali hanno infatti devastato i negozi del paese.

Blitz dei Carabinieri: carcere per i sette camorristi

Il provvedimento di custodia cautelare in carcere è stato emesso ed eseguito in seguito alla sentenza di primo grado. I sette membri del clan Moccia sono infatti stati condannati per estorsione, esercizio abusivo di attività finanziaria, riciclaggio e reimpiego di beni. Le pene nei confronti dei sette membri del clan Moccia sono tutte superiore a nove anni di reclusione.

Come riporta Repubblica, i destinatari della misura di custodia cautelare sono: Raffaele Bencivenga, 53 anni, condannato a 14 anni di carcere; Giustino De Rosa, 49 anni condannato a 11 anni e 6 mesi; Pietro Iodice, 53 anni condannato a 18 anni e 6 mesi; Antonio Pezzella, 36 anni condannato a 9 anni e 6 mesi; Gennaro Piscitelli, 38 anni condannato a 13 anni e 6 mesi; Antonio Puzio, 35 anni condannato a 13 anni e 6 mesi e Giuseppe Puzio, 49 anni condannato a 13 anni.

I ruoli al’interno del clan Moccia

Nel corso delle indagini gli inquirenti sono riusciti a risalire ai ruoli dei condannati all’interno del clan Moccia. Sembra che Pietro Iodice (condannato a 18 anni e 6 mesi di carcere) fosse il principale promotore nonché organizzatore delle estorsioni operate ai danni dei commercianti per conto del clan.

Raffaele Bencivenga era invece il gestore del garage trasformato in base operativa del gruppo. Stando a quanto ha ricostruito la sentenza, avrebbe ricoperto il ruolo di promotore, organizzatore e direttore delle attività illecite. Inoltre avrebbe gestito tutta la contabilità del clan Moccia insieme al fratello.

Gli altri cinque condannati partecipavano a diverso titolo alle attività criminali del clan, comprese le estorsioni operate ai danni dei commercianti della zona di Afragola.