> > Pedofilia, il Papa spreta Theodore Edgar McCarrick

Pedofilia, il Papa spreta Theodore Edgar McCarrick

Theodore Edgar McCarrick

Torna lo scandalo degli abusi sessuali nella Chiesa. Theodore Edgar McCarrick è colpevole di pedofilia. Il Papa lo spreta

Theodore McCarrick la scorsa estate è stato rimosso dal ministero pubblico. Poi dimesso dal collegio cardinalizio. Il suo è uno dei casi più gravi di abusi e pedofilia nella Chiesa, creando scandalo e terrore tra i fedeli negli Stati Uniti. Per questo motivo, il Congresso della Congregazione per la Dottrina della Fede ha emanato il decreto conclusivo del processo penale che dichiara colpevole di pedofilia Theodore Edgar McCarrick, Arcivescovo emerito di Washington. Il Papa lo ha ridotto allo stato laicale.

Su di lui grava l’accusa di aver abusato di un adolescente 45 anni fa mentre era prete a New York. McCarrick, nato nella Grande Mela nel 1930, ordinato sacerdote dal cardinale Francis Spellman nel 1958, divenne vescovo ausiliare della diocesi di New York nel 1977. Trasferito a Metuchen nel 1981, cinque anni dopo divenne arcivescovo di Newark e il 21 novembre 2000 Giovanni Paolo II lo scelse alla guida della diocesi della capitale federale americana. Divenne cardinale nel 2001 e ha lasciato la diocesi nel 2006, un anno dopo il conclave per l’elezione del successore di Papa Wojtyla al quale ha partecipato come porporato elettore.

L’accusa contro Theodore Edgar McCarrick

Torna dirompente in tutta la sua macabra e spaventosa drammaticità lo scandalo degli abusi sessuali nella Chiesa. Dopo l’inchiesta per “aggressioni sessuali” ai danni di Luigi Ventura, nunzio apostolico in Francia, sopraggiunge la notizia riguardante l’arcivescovo emerito di Washington.

Ansa fa sapere che il Papa “ha riconosciuto la natura definitiva, a norma di legge”, della decisione di ridurre il prelato allo stato laicale: questo rende il caso “res iudicata, cioè non soggetta a ulteriore ricorso”. Lo afferma un bollettino della sala stampa vaticana.

Nel bollettino si dichiara che “in data 11 gennaio 2019, il Congresso della Congregazione per la Dottrina della Fede ha emanato il decreto conclusivo del processo penale a carico di Theodore Edgar McCarrick, arcivescovo emerito di Washington, con il quale si dichiara colpevole di delitti perpetrati da chierico. Si tratta di sollecitazione in Confessione e violazioni del Sesto Comandamento del Decalogo con minori e adulti, con l’aggravante dell’abuso di potere. Pertanto i vertici vaticani hanno imposto la pena della dimissione dallo stato clericale“.

“Il 13 febbraio 2019 la Sessione Ordinaria (Feria IV) della Congregazione per la Dottrina della Fede ha esaminato gli argomenti presentati nel ricorso del ricorrente. Così ha deciso di confermare il decreto del Congresso. Questa decisione è stata notificata a Theodore McCarrick in data 15 febbraio 2019”, prosegue la nota.

Le parole di McCarrick

Dopo essere stato rimosso dal ministero pubblico, McCarrick aveva commentato l’episodio. “L’arcivescovo di New York, il cardinale Timothy Dolan, mi ha riferito che hanno avanzato contro di me un’accusa di abuso sessuale su un adolescente quasi cinquant’anni fa. A quel tempo ero un prete dell’arcidiocesi di New York”. Quindi aveva dichiarato: “Seppur sia sconvolto dal rapporto, e pur dichiarando la mia innocenza, ho ritenuto essenziale che le accuse fossero segnalate alla polizia. Ho voluto che un’agenzia indipendente investigasse accuratamente le accuse per poi consegnarle al comitato di revisione dell’arcidiocesi di New York. Ho collaborato pienamente al processo“.

Nella nota si legge: “La mia tristezza divenne profonda quando mi informarono che avevano ritenuto credibili e motivate le accuse“. Dopo la decisione da parte dei vertici vaticani aveva detto: “In obbedienza accetto la decisione della Santa Sede. Accetto di non esercitare più alcun ministero pubblico. Mi rendo conto che questo doloroso sviluppo sconvolgerà i miei molti amici, familiari e persone che ho avuto l’onore di servire nei miei sessant’anni come sacerdote prete”.

Sull’accusa ricevuta aveva ribadito: “Non ho assolutamente alcun ricordo di questo abuso segnalato. Credo nella mia innocenza, sono dispiaciuto per il dolore che la persona che ha avanzato le accuse ha attraversato, così come per lo scandalo che tali accuse causano al nostro popolo”.