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Demolizione ponte Morandi, polemica sullo stato della pila 8

ponte Morandi

Polemica tra i periti per lo stato della pila 8 del ponte Morandi. E' stato individuato calcestruzzo deteriorato, lesioni su travi, cassoni e sostegni

A quattro mesi dal crollo del ponte Morandi, sono iniziati i lavori di demolizione di ciò che resta del viadotto, per procedere con la ricostruzione. L’8 febbraio 2019 è iniziata la demolizione del primo grande pezzo: il moncone ovest. Il sindaco-commissario ha affidato i lavori di ricostruzione a Fincantieri e alla ditta Salini-Impregilo, dati già per favoriti. Quest’ultima si basa sul progetto del famoso architetto Renzo Piano.

Sono da poco iniziati i lavori ed è polemica tra i periti per lo stato della pila 8 del ponte Morandi. L’Ansa, infatti, fa sapere che gli esperti della procura hanno trovato calcestruzzo deteriorato, lesioni sulle travi tampone, sui cassoni e sui sostegni. Anche le selle Gerber, dove si appoggiano le travi dei tamponi appaiono fortemente degradate, con pezzi di calcestruzzo distaccati e ferri corrosi.

Demolizione ponte Morandi, le polemiche

“Contrariamente a quanto emerge i riscontri effettuati durante i sopralluoghi tecnici di questi giorni non evidenziano alcuna evoluzione anomala delle condizioni del viadotto e nessun segno di degrado tale da influenzare la tenuta statica della struttura, incluse le selle Gerber”. E’ stata questa la replica dell’Aspi diffusa in una nota. Lo fa sapere l’Ansa.

Anche gli uomini della polizia scientifica stanno portando avanti le indagini. Le ispezioni proseguiranno su altre parti della struttura. Verranno analizzate le travi su cui sono stati fatti interventi in modo da valutarne lo stato di conservazione. Per Aspi “anche i calcestruzzi mostrano uno stato di carbonatazione che non può essere ritenuto in alcun modo allarmante”.

Il commento di Giovanni Toti

All’indomani dell’avvio delle operazioni di demolizione del ponte, il governatore ligure Giovanni Toti ha detto la sua sui lavori. “Questa è la dimostrazione che si rispettano i tempi e le promesse e che Genova può tornare a guardare al futuro con ottimismo”, ha commentato.

“È una giornata dal valore simbolico, perché per la prima volta vediamo un pezzettino di ponte muoversi davvero e questo cambia lo skyline drammatico che ci accompagna dal 14 agosto”, ha detto Toti secondo quanto riferito dall’Ansia. Tuttavia, ha tenuto a precisare: “Il lavoro sarà complesso, ci saranno giornate meno spettacolari di oggi ma altrettanto importanti”.

L’arrivo del premier Conte

Sui luoghi del cantiere anche il premier Giuseppe Conte. “Ci eravamo impegnati perché questa ricostruzione avvenisse entro il 2019. Possiamo confidare che il ponte sarà in piedi entro la fine anno. Bisognerà attendere i primi mesi 2020 per l’inaugurazione”, ha promesso.

“Oggi è un giorno importante perché scandiamo il primo passo di un percorso che speriamo sia il più breve possibile”, ha commentato.