> > Padova, medico morto in pochi giorni per un virus misterioso

Padova, medico morto in pochi giorni per un virus misterioso

influenza medico padovano morto per virus misterioso

Il medico padovano Salvatore Albanese, fondatore dell'Associazione Cilla Onlus, è morto per un virus misterioso scambiato per influenza.

È morto nel giro di pochi giorni per quella che aveva scambiato per una banale influenza. Salvatore Albanese, medico di Padova, è stato ucciso da un virus misterioso, ancora non identificato dal personale sanitario. Meno di una settimana prima del decesso, Albanese ha iniziato a lamentare i primi sintomi, tra cui la febbre. Nonostante fosse convinto che si trattasse di una semplice influenza stagionale, si è comunque rivolto ai medici dell’Ospedale di Cittadella per un controllo. Ma i colleghi hanno immediatamente deciso di ricoverarlo nel reparto di Rianimazione. In pochissimo tempo, il virus misterioso ha danneggiato gravemente i suoi organi vitali.

Medico morto per virus misterioso

Albanese era noto nel mondo della medicina per essere stato uno dei primi sostenitori dell’accoglienza dei familiari dei pazienti che si spostano, anche percorrendo grandi distanze, per sottoporsi alle cure migliori. Era presidente dell’Associazione Cilla e un cattolico praticante e devoto. Domenico Scibetta, direttore generale dell’Ulss 6 Euganea, lo ha voluto ricordare così sul proprio profilo Facebook: “Ha testimoniato, con la sua instancabile opera, la concezione di una vita piena di senso, la profondità dell’uomo, la competenza e l’umanità del professionista. Era votato agli altri, Salvatore Albanese, il medico di medicina generale con ambulatorio a Vigodarzere, prematuramente scomparso. Nel giro di appena una settimana è stato strappato alla vita, lui che della vita era profondamente, autenticamente innamorato”.

Scibetta ha poi ricordato l’ormai trentennale Associazione Cilla Onlus, “l’organizzazione di volontariato, con sede a Padova ma diramazioni in 25 città d’Italia, che gestisce un network di case che danno ospitalità ai familiari di chi viene da lontano per affidarsi alle cure ospedaliere. Appartamenti che intendono essere non mero tetto ma vera dimora, ossia realtà dove si è aiutati a portare e sopportare il dolore”. Il medico verrà ricordato da tutti come “un uomo realmente impegnato per il bene, nel suo lavoro, nel rapporto con gli assistiti, nell’accoglienza”.

In attesa del funerale, la comunità locale ha organizzato una veglia di preghiera nella chiesa parrocchiale di Terraglione e nella pieve di Saletto di Vigodarzere.