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Avellino, 13enne ricoverato per un sospetto caso di meningite

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Paura ad Avellino, dove un ragazzo di 13 anni è stato ricoverato con febbre alta e sintomi che hanno fatto temere ad un caso di meningite.

Un 13enne residente ad Avellino è stato ricoverato per un sospetto caso di meningite. Il ragazzo è ora in cura presso l’ospedale San Giuseppe Moscati, in condizioni che appaiono buone e stabili. Il giovane si era recato presso il pronto soccorso a causa di una febbre alta e in seguito ad altri sintomi, i quali hanno immediatamente portato i medici a temere che si trattasse di un caso di meningite da Meningococco. Un’infezione che, se confermata, avrebbe innalzato il rischio contagio, comportando l’avvio della profilassi per chiunque fosse entrato in contatto con il giovane. Una eventualità fortunatamente scongiurata già con i risultati delle prime analisi, risultate negative alla presenza del fatale batterio.

La nota della Asl

A rassicurare la popolazione, dopo alcune ore di allarme, è poi una nota della Asl. Il Dottor Marrone, responsabile dell’Azienda Sanitaria Locale, spiega: “Per il caso di meningoencefalite, diagnosticato a carico di un alunno della scuola in oggetto, viene esclusa sulla base dei dati clinici e di laboratorio, la natura menigococcica della patologia”. Pertanto non sono necessari interventi di profilassi specifiche a carico di compagni di classe e docenti, nè tantomeno particolari misure di bonifica di ambienti e arredi”.

Ore di paura per i compagni di scuola

Una comunicazione che arriva quindi a rassicurare genitori e studenti della scuola media frequentata dal ragazzo, allertati dall’improvviso ricovero. La preside dell’istituto, che nelle ore della crisi non ha mai lasciato la scuola, racconta: “I nostri telefoni sono stati presi d’assalto dai genitori allarmati. Noi abbiamo seguito minuto per minuto l’evolversi dei fatti. Senza contare che la scuola era rimasta chiusa dal 14 febbraio per un ponte scolastico in occasione del santo patrono”.

Al ragazzo, le cui analisi hanno poi evidenziato una infezione da pneumococco non contagiosa, la preside manda quindi gli auguri di una pronta guarigione, nella certezza di vedere finalmente disinnescata una situazione potenzialmente esplosiva.