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Agrigento, coppia si separa: affido condiviso del cane

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Una causa di separazione non consensuale si è conclusa con l'affido condiviso del cane. L'animale starà con gli ex coniugi a settimane alterne.

In una causa di separazione non consensuale, il giudice ha affidato il gatto all’ex marito, mentre ha ordinato l’affido condiviso del cane alla coppia. L’animale domestico starà quindi con i padroni a settimane alterne. E’ accaduto a Sciacca, in provincia di Agrigento, ed è il primo caso in Italia. Non era infatti mai accaduto prima che un animale domestico fosse trattato come nel caso di un figlio. Il pronunciamento è destinato a fare giurisprudenza.

Affido condiviso

Il cane starà con i due ex coniugi a settimane alterne. E’ questa la decisione del presidente del tribunale, Antonio Tricoli. La decisione è stata presa per garantire che entrambi gli animali, un cane e un gatto, possano continuare il legame affettivo. “Rilevato che in mancanza di accordi condivisi e sul presupposto che il sentimento per gli animali costituisce un valore meritevole di tutela – si legge nell’ordinanza – anche in relazione al benessere dell’animale stesso, assegna il gatto al resistente che dalla sommaria istruttoria appare assicurare il migliore sviluppo possibile dell’identità dell’animale, e il cane, indipendentemente dall’eventuale intestazione risultante nel microchip, a entrambe le parti, a settimane alterne, con spese veterinarie e straordinarie al 50 per cento“.

La decisione

Come si legge dalle parole del presidente Tricoli, la decisione è stata presa per il bene dell’animale. Al di là infatti dell’intestazione del microchip del cane, infatti, la coppia potrà avere il cane a settimane alterne dividendo, esattamente come accade per l’affido dei figli, le spese di mantenimento dell’animale. E’ la prima volta che accade nel nostro paese, ma non è escluso che possa diventare una pratica usuale.