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Corruzione elettorale, indagato il deputato FI Stefano Pellegrino

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Al politico i pm contestano il sostegno elettorale di Calogero Luppino e Salvatore Giorgi, fermati con l’accusa di associazione mafiosa.

La Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha notificato un avviso di garanzia con invito a comparire al deputato regionale di Forza Italia Stefano Pellegrino. Il parlamentare è indagato per corruzione elettorale nell’ambito di un’inchiesta dei carabinieri di Trapani che ha condotto al fermo di tre imprenditori con l’accusa di associazione mafiosa. In particolare al deputato, che è anche membro della commissione regionale Antimafia, i magistrati contestano aver avuto il sostegno elettorale degli imprenditori Calogero Luppino e Salvatore Giorgi accusati, tra l’altro, di aver finanziato la famiglia del boss latitanti Matteo Messina Denaro.

L’operazione MafiaBet

Tre sono gli arresti nell’ambito dell’operazione MafiaBet dei Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, della Compagnia di Mazara e del ROS. In manette gli imprenditori Calogero Jonn Luppino, 39enne di Campobello di Mazara, Salvatore Giorgi, zio di Luppino, campobellese di 60 anni e Francesco Catalanotto, castelvetranese gestore di un centro scommesse a Campobello di Mazara. Dietro la loro rapida ascesa imprenditoriale gli inquirenti avrebbero svelato una rete mafiosa che obbligava gli esercenti commerciali ad installare i device di Luppino e Giorgi, pena pesanti ripercussioni. Ora i tre sono accusati di associazione mafiosa, estorsione e corruzione elettorale.

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Indagato per corruzione elettorale

“Si tratta di soggetti che ho conosciuto tramite la mia attività pluridecennale di avvocato penalista – avrebbe commentato gli arresti il deputato Stefano Pellegrino – . È possibile che soggetti da me assistiti abbiano parlato di me nel corso di telefonate intercorse tra di loro. Nulla però a che vedere con la mia campagna elettorale”. Pellegrino è sospettato di aver comprato voti da soggetti vicini alla mafia di Campobello, Mazara e Castelvetrano.

Il forzista 61enne, eletto alle ultime regionali con oltre 7670mila preferenze, è sospettato di aver comprato voti da soggetti vicini alla mafia di Campobello, Mazara e Castelvetrano. Secondo gli inquirenti, Luppino e Giorgi, in ossequio alle disposizioni impartite dal carcere dal boss detenuto Franco Luppino, avrebbero sostenuto la candidatura di Pellegrino “promettendo e distribuendo generi alimentari agli elettori in cambio della promessa di voto“. Al parlamentare, come riferiscono diverse fonti locali, non sarebbe al momento contestata l’aggravante mafiosa.