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Roma, non può andare a scuola per i no vax: interviene Regione

scuola no vax

Un bambino di 8 anni non può andare a scuola a causa di 5 compagni non vaccinati. La preside: "Faremo di tutto perché possa tornare in classe".

Un bambino di 8 anni è stato sottoposto alla chemioterapia per curare una leucemia, risultando così immunodepresso. 5 dei suoi compagni di scuola, però, non sono stati vaccinati e di conseguenza rappresentano un pericolo per la salute del piccolo. A risolvere il caso è intervenuta la Regione Lazio, che “ha chiesto alla Asl Roma 2 di attivarsi presso la dirigenza scolastica per verificare le condizioni di accesso a scuola in piena sicurezza per il bambino immunodepresso”. Il governatore Zingaretti: “Storia assurda”.

Bimbo sottoposto a chemioterapia

Il piccolo, non solo è immunodepresso a causa delle cure a cui è stato sottoposto, ma non può nemmeno essere vaccinato, e quindi ogni contatto con una malattia potrebbe essergli fatale. I genitori hanno già incontrato la preside dell’istituto romano. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, i dati dell’Asl segnalerebbero che il 30% degli alunni della scuola sarebbe non vaccinato. “Troveremo le condizioni per far tornare a scuola il bambino. Sto facendo quello che la legge mi dice di fare: entro il 10 marzo coloro che devono regolarizzare i vaccini mi presenteranno la documentazione, pena una multa dell’autorità sanitaria” ha riferito la preside.

L’intervento della autorità

“Non possiamo accettare che il piccolo non possa frequentare regolarmente le lezioni – ha detto l’assessore alla sanità Alessio D’Amato -. La Asl Roma 2 attiverà tutte le procedure per richiamare le famiglie dei bambini non ancora vaccinati e fornire loro tutte le informazioni necessarie in merito all’assoluta sicurezza dei vaccini. Confidiamo nel buonsenso e ci auguriamo di non essere costretti a utilizzare tutti gli strumenti di legge”.

“Storia assurda! – ha affermato duramente il governatore Nicola Zingaretti – Come Regione Lazio faremo di tutto affinché questo bambino possa tornare a scuola il prima possibile. E’ una questione di civiltà“. Le sue parole sono state affidate al social Facebook.