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Caso Renzi, il testimone Gabelli: "Pagava in nero"

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Secondo la testimonianza di Antonello Gabelli rilasciata a La Verità, Tiziano Renzi era solito pagare in nero alcuni collaboratori.

Il giorno dopo gli arresti domiciliari, il padre di Matteo Renzi, Tiziano Renzi, scriveva in un post su Facebook di non avere e non aver mai avuto lavoratori in nero nella sua azienda. Ai tempi dello scandalo Antonio Di Maio, papà Renzi aveva categoricamente preso le distanze dal comportamento del padre del ministro del lavoro.

Poi il gip di Firenze dispone gli arresti

Poi, a valanga, su Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli sono arrivati gli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta e false fatture; come se non bastasse, nelle dichiarazioni di Luigi Corcione, ex lavoratore Delivery Service di cui i Renzi secondo l’accusa sarebbero stati amministratori, arriva anche un altra accusa: “Ero a nero e prendevo il mio compenso in contanti”, rendicontando il tutto ad una certa “Lalla”: Laura Bovoli.

Spunta un altro testimone

Come se non bastasse, Antonello Gabelli, ex collaboratore di Tiziano, ha spiegato a La Verità: “Tiziano Renzi mi dava soldi per pagare i lavoratori in nero“. Il testimone, già sentito il 14 marzo scorso, aveva spiegato come i Renzi e i Massone: “creavano società cooperative al fine di svolgere il lavoro operativo, concentrando tutte le criticità su queste e lasciando ‘pulite‘ le menzionate società capofila. In una seconda intervista il testimone rincara la dose, concentrandosi sul volantinaggio: “Il sistema del ‘volantino’ in Italia è sporco, ma nessuno fa niente”. Come riporta a La Verità infatti, in questo mercato lavorano “solo cittadini extracomunitari: pachistani, turchi, africani, per lo più senza contratto o con il contratto non in regola”. “Lavoro nero, macero, sovrafatturazioni. E poi magari si va a cena a Natale a mangiare il tartufo, tanto si inserisce come spesa a bilancio”, conclude il testimone.