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Omicidio Rozzano: l'uomo ucciso avrebbe abusato di una bimba

carabinieri

Il killer, Emanuele S., si è costituito confessando di aver ucciso l'ex suocero 63enne per i presunti abusi su sua figlia.

Una possibile svolta nelle indagini sull’omicidio avvenuto a Rozzano (Milano) nella giornata di lunedì 25 febbraio (intorno alle 18). Ci sarebbe infatti un movente ben preciso dietro all’uccisione di Antonio C., il 63enne freddato nel parchetto vicino al supermercato Il Gigante in viale Lazio.

La confessione

Secondo quanto riferisce l’Ansa nella mattinata del 26 febbraio due uomini, accompagnati dai rispettivi avvocati, si sono costituiti. Ai Carabinieri di Rozzano hanno confessato di aver sparato al 63enne per vendetta: quest’ultimo avrebbe infatti abusato di una bambina. Nello specifico a sparare sarebbe stato Emanuele S. Il 35enne, con precedenti per traffico di droga, avrebbe perso la testa dopo essere venuto a conoscenza di un fatto molto grave.

La vicenda

La vittima era infatti l’ex suocero del killer e si sarebbe approfitto della figlia dell’assassino, sua nipote, come riporta Il Giorno. Da qui il gesto del 35enne, aiutato dal 26enne Achille M., che era alla guida di uno scooter, fuggito via dopo l’omicidio (alcuni bambini erano presenti al momento dell’agguato e hanno assistito alla tremenda scena).

L’indagine

La Procura di Milano aveva aperto un’indagine sull’uomo, successivamente ucciso, proprio per presunti abusi sessuali e anche la piccola era stata recentemente ‘interrogata’ dagli inquirenti. Della vicenda si stanno occupando il pm Monia Di Marco e il procuratore aggiunto Letizia Mannella. Se la pista dovesse essere confermata saremmo di fronte a un regolamento di conti interno a una famiglia, e sfociato nel sangue.