> > Banco BPM, truffa sui diamanti: sospesi i manager coinvolti

Banco BPM, truffa sui diamanti: sospesi i manager coinvolti

Bpm

Nell'indagine sulla truffa dei diamanti sono indagate anche Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps e Banca Aletti.

Il Consiglio di Amministrazione del Banco Bpm ha deciso di sospendere Maurizio Faraoni, direttore generale del gruppo bancario, dopo l’indagine aperta dalla Procura di Milano sui diamanti venduti a prezzi a gonfiati. I manager coinvolti nel provvedimento sono anche Pietro Gaspardo, responsabile alla Pianificazione e al Marketing Retail della banca, ed Angelo Lo Giudice, responsabile della Compliance del gruppo.

La nota dell’istituto

Nella nota resa pubblica dal gruppo bancario, Bpm ha dichiarato di “aver preso atto dei contenuti del decreto di sequestro preventivo notificato dalla guardia di finanza in relazione alla vicenda diamanti”. Bpm ha anche confermato la piena fiducia e collaborazione nei confronti delle forze dell’ordine incaricate di indagare sul fatto.

L’inchiesta sta coinvolgendo anche altri istituti come Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps e Banca Aletti. Sotto controllo, al momento, è anche la società responsabile delle forniture di diamanti al gruppo, la Intermarket Diamond Business. Infatti, questa avrebbe fatto dei regali ad alcuni manager dell’istituto di credito, nonostante questo fosse chiaramente proibito negli accordi tra le due società. Tra i destinatari dei regali ci sarebbe anche Faraoni, il quale è accusato di concorso in truffa, autoriciclaggio e ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza.

L’indagine

Nell’inchiesta sullo scandalo della vendita dei diamanti a prezzi gonfiati rispetto al reale valore, le accuse vanno dalla truffa aggravata fino all’autoriciclaggio. Banco Bpm ha precisato che le operazioni di vendita dei diamanti si riferiscono al periodo che va dal 2003 al 2016 e, quindi, prima della fusione fra Bpm e Banco Popolare. A inizio febbraio 2019 la banca ha dichiarato di aver operato alcuni accantonamenti per far fronte ai rischi di eventuali esiti negativi delle vertenze e di aver già risolto con numerosi clienti le controversie legate alla vendita dei diamanti.