> > Addio a Falco, il cane eroe che salvò tre bambini a Rigopiano

Addio a Falco, il cane eroe che salvò tre bambini a Rigopiano

Morto Falco, il cane di Rigopiano

A fianco del vigile del fuoco Fabrizio Cataudella, Falco ha salvato la vita di Edoardo, Samuel e Ludovica, sotto le macerie dell'hotel in Abruzzo.

I superstiti di Rigopiano piangono la morte di Falco, il cane eroe che ha salvato la vita di tre bambini sepolti sotto le macerie dell’hotel in Abruzzo travolto da una valanga nel 2017. La notizia è stata diffusa da Fabrizio Cataudella, il vigile del fuoco di Latina che proprio con Falco ha lavorato per liberare Edoardo, Samuel e Ludovica. L’eroe a quattro zampe si è spento per una mielopatia degenerativa, una grave patologia neurologica che si manifesta con una progressiva paralisi degli arti inferiori.

È morto Falco, il cane-eroe

Cataudella ha voluto rivolgere un ultimo saluto al collega e amico a quattro zampe attraverso una lunga e commossa lettera pubblicata su Facebook. “Sabato mattina, dopo un anno da quando abbiamo scoperto che fosse affetto da mielopatia degenerativa, lo abbiamo addormentato e ca*** se fa male”, ha ammesso il vigile del fuoco. “La belva, indolore, ti ha portato alla paralisi degli arti posteriori in troppo poco tempo e, per te, abituato a stare tra boschi e campi aperti, non era più una vita degna. Guardarti venirmi incontro, festoso come sempre, ma percepire giorno per giorno il tuo peggioramento ed essere impotente è stato straziante. Mentre scrivo piango, perché forse avrei dovuto farlo prima, ma non trovavo il coraggio per tale gesto”.

Il ricordo del vigile del fuoco

Cautadella ha ricordato tutti i salvataggi effettuati a fianco del cane eroe: “Abbiamo avuto momenti duri in cui potevamo fidarci solo l’uno dell’altro e mi sei sempre stato a fianco. Siamo stati operativi in interventi delicati, dove spesso sentivamo addosso la responsabilità di dare una risposta a chi da noi aspettava buone notizie. A volte è successo ed altre invece no. Abbiamo spesso interagito coi bambini e tu, coi tuoi 38 kg, passeggiavi tra loro, paziente a farti accarezzare. Per te era tutto un gioco e fino all’ultimo giorno mi hai conteso fiero la palla… la tua palla! I tuoi occhi erano la tua voce e so che ti rendevi conto di tutto, ma come sempre hai fatto, amico mio, hai lottato con me.
Vorrei scrivere di te, ho mille ricordi, ma il dolore fa troppo male”.

Il vigile del fuoco ha concluso la lettera con un invito a “cercare” ancora, “e attento… che San Pietro s’è nascosto bene! Ciao amico mio e grazie di tutto”.