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Omicidio Rozzano, nonno ucciso per abusi: forse altre vittime

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Nuovi dettagli sull'omicidio di Rozzano. La nipotina potrebbe non essere l'unica vittima del 63enne ucciso nell'agguato.

Nuovi dettagli sull’omicidio avvenuto a Rozzano, in provincia di Milano. Un uomo di 63 anni è stato ucciso dall’ex genero. La vittima avrebbe infatti abusato della nipotina per almeno due anni. I dettagli sarebbero emersi a seguito alle testimonianze rilasciate dalla bambina agli inquirenti. Dalle indagini sarebbe inoltre emerso un terribile dettaglio: la nipotina potrebbe non essere l’unica minore ad essere stata abusata dall’uomo. Intanto nella giornata di giovedì 28 febbraio si terrà l’interrogatorio di convalida per il killer, che ha confessato l’omicidio, e il suo complice, che avrebbe accompagnato l’assassino a casa dell’ex suocero. L’arma del delitto non è ancora stata ritrovata.

Abusi sessuali su minori

Il 63enne ucciso a Rozzano potrebbe non aver abusato solo della nipotina e potrebbero emergere anche i nomi di altre vittime. E’ stata la bambina, il giorno stesso dell’omicidio del nonno, a ricostruire quanto avvenuto, raccontando delle molestie e delle violenze subite. Gli abusi si sarebbero ripetuti più volte nel corso di due anni. La madre aveva già denunciato le violenze nel novembre 2018.

Non è chiaro perché il 63enne si trovasse a Rozzano. L’uomo, infatti, viveva a Napoli, e non era mai più tornato nell’hinterland milanese dal momento in cui l’ex genero e padre della bambina, gli aveva giurato vendetta. Tutti in famiglia e in città erano a conoscenza delle tensioni familiari, motivo per il quale nessuno si spiega come mai il 63enne si trovasse lì. Gli inquirenti stanno avanzando alcune ipotesi. Non è da escludere che il killer abbia ordito una trappola, in accordo con altri familiari, per consumare la vendetta.

L’interrogatorio di convalida

Il killer e il suo complice sono stati trasferiti nel carcere milanese di San Vittore. L’omicida ha confessato e ha ammesso tutte le sue responsabilità senza però prestare la propria collaborazione alle forze dell’ordine che si stanno occupando delle indagini. Non è chiaro se i due abbiano ricevuto l’aiuto di altre persone per rintracciare la vittima. Il timore è che si sia trattato di una vendetta di famiglia. L’interrogatorio di convalida è fissato per giovedì 28 febbraio.