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Picchia la compagna fino a farla abortire: arrestato convivente

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Le percosse sarebbero iniziate nel 2016 ma la donna le avrebbe denunciate solo in novembre, dopo che il compagno le procurò un aborto a calci e pugni.

Insulti e percosse alla compagna fino al punto di causarle un aborto. Sarebbe questa la denuncia alla base dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bergamo ed eseguita dai Carabinieri di Calusco d’Adda. A finire dietro le sbarre, riferiscono i media locali, è un uomo di 37 anni di nazionalità marocchina, residente a Medolago, comune ad ovest del capoluogo orobico. Stando alle ricostruzioni della Procura della Repubblica, i primi episodi di violenza dell’uomo a carico della convivente risalirebbero al 2016.

Percosse e minacce dal 2016

Il provvedimento, eseguito dagli uomini dell’Arma, mette fine a due anni di percosse fisiche e violenze psicologiche mai denunciate. A quanto riferisce FanPage, i maltrattamenti sarebbero infatti rimasti celati per lungo tempo dietro la paura della compagna: come spesso accade in questi casi, ad ogni visita e corsa in ospedale seguita alle botte, la donna si affrettava a giustificare quelle ferite e quei lividi con la scusante degli incidenti domestici. Così la situazione si sarebbe prolungata fino al novembre scorso, quando la vittima, colpita ripetutamente durante i primi mesi di gravidanza, avrebbe addirittura perso il figlio che portava in grembo. Sarebbe stato proprio quell’enorme dolore per la perdita a spingere la donna a sporgere denuncia alla stazione dei carabinieri più vicina. Ora il suo ex compagno sarà ascoltato dal gip in carcere e, di fronte all’autorità giudiziaria, dovrà rispondere di tutti gli insulti, le minacce e le lesioni procurate.