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Torino, caccia aperta all'assassino di Stefano Leo

Torino assassino Stefano Leo

Stefano Leo è stato ucciso senza alcun motivo da un folle che gli ha tagliato la gola. Torino attende una svolta nelle indagini.

A Torino, lo schock per ciò che è accaduto a Stefano Leo non si è ancora affievolito. E non potrebbe essere diversamente. La paura di ritrovarsi davanti l’assassino del giovane 34enne è ancora altissima. Mentre camminava nei pressi di via Murazzi, pochi minuti prima di mezzogiorno, Stefano è stato sgozzato alla gola per mezzo di un grosso coltello. Il ragazzo stava andando a lavorare nel negozio in cui da pochi mesi era stato assunto come commesso.

L’omicidio è avvenuto senza proferir parola e all’improvviso. Non è chiaro se il fendente sferrato alla vittima sia stato frontale oppure sia partito da dietro. L’assassino ha attaccato Stefano senza un movente apparente. Per questo gli inquirenti ritengono che l’assassino sia un folle che sceglie e colpisce a caso le vittime, la cui unica colpa sarebbe quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Al momento escluse le ipotesi di vendetta o rapina

Le indagini escludono le ipotesi di vendetta o rapina: la vittima, originario di Biella, aveva una vita tranquilla e senza nessun episodio burrascoso capitato in passato; il portafoglio e il cellulare non sono stati neanche toccati.

Le Forze dell’Ordine quindi ritengono che il killer sia uno squilibrato mentale che sceglie le sue vittime senza alcuna connessione logica: questo rende ancora più complicato catturarlo. Tutta Torino però si aspetta di avere presto delle novità. Al momento in città si respira un aria di tensione per la paura che il killer possa ripetersi, da un momento all’altro, in un nuovo agguato atroce e insensato.