> > Tiziano Renzi: "Trattati come i criminali più pericolosi d'Italia"

Tiziano Renzi: "Trattati come i criminali più pericolosi d'Italia"

tiziano renzi

Lunghissimo lo sfogo su Facebook per i padre di Matteo Renzi: "Lotteremo con tutte le nostre forze per difendere la dignità e l'onore"

Lungo è lo sfogo del padre dell’ex Premier del Governo Italiano, Tiziano Renzi in seguito alla conferma degli arresti domiciliari della Procura di Firenze in un post su Facebook: “Siamo rappresentati come dei criminali, i criminali più pericolosi d’Italia. Mi sembra un incubo allucinante”.

Nel post condiviso sulla sua pagina personale ha anche promesso che “anche se fosse l’ultima cosa che faccio combatterò fino all’ultimo giorno per vederla affermata. Sto per arrivare ai 70 anni: non pensavo di passare in tribunale la mia vecchiaia ma lo farò a testa alta perché io conosco la verità. Mi dicono: confessa e ti faranno uscire. Non posso confessare ciò che non ho fatto. Noi non abbiamo commesso i fatti per i quali siamo privati della libertà”.

Il post di Tiziano Renzi

Lotteremo con tutte le nostre forze per difendere la dignità e l’onore di due persone che in 35 anni di carriera non hanno mai avuto fallimenti, bancarotte e lavori in nero. Nei prossimi giorni illustrerò qui punto punto le ragioni per le quali l’accusa che ci viene fatta è assurda. Ci difendiamo in tribunale, certo. Ma se dobbiamo essere massacrati ogni giorno sui media, ci difenderemo anche qui”, annuncia il padre di Matteo Renzi.

“Gli avvocati che ci seguono e che ringrazio ci chiedono di aspettare il processo per difenderci in aula. È un linea seria, che rispettiamo. Ma è anche vero che nei fatti i media ci processano ogni giorno e noi non abbiamo diritto di parola” ha poi continuato l’uomo.

“Uso questo post allora per chiarire alcuni punti: 1. La nostra azienda di famiglia – Eventi6 – non ha mai avuto nessun problema con bancarotte o false fatture o lavori in nero. Mai. Chi dice il contrario mente e ne risponderà civilmente e penalmente. 2. Le accuse riguardano altre realtà, cooperative, alcune delle quali hanno fatto o rischiano di fare bancarotta. L’accusa ritiene che queste cooperative fossero guidate dall’esterno da noi. Falso. Noi ci siamo sempre preoccupati che chi lavorava con noi facesse un buon servizio ma non siamo mai stati gli amministratori di queste cooperative, nemmeno amministratori di fatto. 3. Ciò che abbiamo amministrato noi non è mai fallito, mai. Non entro nel merito del procedimento. Nè della enormità della misura degli arresti domiciliari. Non vi dico come stiamo a saperci trattati come delinquenti, esposti tutti i giorni sui Tg e sui media, insultato sui social. Siamo rappresentati come criminali, i criminali più pericolosi d’Italia”.