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Elisa, malata di leucemia: fallito il trapianto, l'appello del padre

Elisa, bimba malata di leucemia, fallito il trapianto

La leucemia si è ripresentata a un anno dal trapianto. L'appello del padre: "Si cerca un nuovo donatore compatibile".

Si affievoliscono le speranze dei genitori di Elisa Pardini, la bimba di 4 anni affetta da leucemia per la quale anche star come Fiorello e Anastacia si erano mobilitate. Secondo quanto si apprende dal Messaggero, i medici del Bambin Gesù di Roma hanno sottoposto la piccola paziente a un trapianto nel gennaio 2018, utilizzando il midollo di un donatore compatibile all’85/90%. Ma il tumore si è ripresentato “dopo cinque mesi di camera sterile con durissime conseguenze”, ha fatto sapere il padre Fabio tramite un lungo e commosso post su Facebook.

Le parole del padre di Elisa

“Sono parole che non avrei mai voluto scrivere“, si legge sul profilo del padre di Elisa. “Ma mi sento in dovere, per rispetto alle migliaia di persone che ci seguono e che costantemente ci scrivono e ci aiutano ormai da 2 anni, di non poter più stare in silenzio. Dopo 2 anni di sofferenze, di speranze, illusioni, mille difficoltà e rare piccole gioie, quando sembrava illuminarsi la strada in fondo al tunnel, quando si riaccendeva un concreto barlume di speranza… Tutto finito, tutto spazzato via”.

La leucemia, quella “belva bastarda e fottuta“, è ritornata “a riprendersi il corpicino minuto di soli 12 chili della piccola Elisa. Il trapianto non ha tenuto, purtroppo non è riuscito”. Il padre ha ricordato la campagna di sensibilizzazione scattata nell’ottobre 2017 che, in Italia e all’estero, ha coinvolto “moltissimi personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport, le televisioni e giornali nazionali e regionali e anche dall’web. Ha risposto all’appello talmente tanta gente da mandare in tilt tantissimi centri trasfusionali e Admo di tutto il Bel Paese. Avevano addirittura organizzato dei viaggi all’estero per donare il sangue”.

Il trapianto fallito

A novembre sembrava che la mobilitazione avesse funzionato: “Era stato trovato un donatore compatibile all’85/90% e quindi si è potuto procedere appunto il 19 gennaio 2018 al trapianto. Elisa dopo quasi 5 mesi di camera sterile con durissime conseguenze (ha avuto una Gvhd di terzo grado lottando tra la vita e la morte) è riuscita, nonostante tutto, a riprendersi e ha ricominciato a mangiare camminare e giocare. Sembrava finalmente finisse l’incubo”. Ma tutto è cambiato a luglio, quando “alcuni valori del sangue hanno cominciato ad oscillare e purtroppo hanno fatto capire che il chimerismo (le cellule del donatore nel sangue del donante) che prima erano al 100% stavano scemando sempre più in fretta. Nonostante i medici abbiano provato a ripristinare la situazione non c’è più stato nulla da fare: la malattia era tornata. Dopo 2 anni di devastanti chemio e farmaci dopo che Elisa è legata al catetere venoso che l’alimenta 24/24 è tutto da rifare. Si dovrà procedere ad un secondo difficile pericoloso invasivo trapianto” che, nonostante tutto, “rimane l’unica speranza di poterla guarire definitivamente”.

Elisa Pardini

Elisa come Alex

Ciò che il padre non riesce a sopportare è che, per colpa della leucemia, “Elisa ha solo vaghi ricordi del mondo esterno. Si ricorda di una volta che l’ho portata in montagna e si divertiva a dare da mangiare alle caprette oppure che era andata a giocare sul dondolo o sullo scivolo. Questo [l’ospedale, ndr] ormai è il suo mondo. Non ha ancora capito cosa le sta aspettando. Io e la mia compagna stiamo letteralmente tremando, siamo distrutti“. La coppia cerca di non perdere la speranza e si affida alle cure dei medici del Bambino Gesù, “professionisti tra i migliori al mondo”. Fra loro c’è anche il professor Franco Locatelli, che “ha guarito tantissimi bambini tra cui il piccolo Alex“.