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Indossa protesi mioelettrica, la reazione di Giulio commuove il web

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Giulio, tre anni, non ha fin dalla nascita parte del braccio destro. La sua nuova protesi Energy lo lascia letteralmente a bocca aperta.

Giulio è nato senza il braccio destro. Al piccolo, che ha tre anni, viene impiantata una nuova protesi e quando capisce che può aprire e chiudere la mano meccanica “a comando” non riesce a trattenere lo stupore. Poi la frase che ha sciolto il cuore di tutti, medico compreso.

Lo stupore del bambino

“Primissimi secondi di utilizzo della nuova Energy. La protesi mioelettrica di ITOP SpA Officine Ortopediche. Il momento nel quale Giulio capisce che da solo può aprire e chiudere la mano è davvero emozionante. Sia io che il tecnico ortopedico Daniele Zenardi restiamo sorpresi dalla reazione del piccolo! Per molti può essere un semplice movimento meccanico, ma per chi non ha la mano è un miracolo” scrivono su Facebook i genitori del bambino, di circa tre anni.

Nel video, pubblicato sulla pagina “Giulio e l’Agenesia del Braccio” si vede infatti il piccolo rimanere letteralmente a bocca aperta quando comincia a capire di poter aprire e chiudere la mano del braccio meccanico a comando. Poi, la frase che ha fatto commuovere tutto il web: “Ammazza, mamma, posso tenerla?”.

La storia di Giulio

Giulio non ha fin dalla nascita parte del braccio destro, perché non si è formato nel suo sviluppo fetale. “Quando Giulio è nato è stato orribile, spaventoso. Ma il tempo… e sottolineo in pochissimo tempo abbiamo capito! Per bambini come Giulio è solo Normalità..la quotidianità quella di vivere una vita uguale a chiunque” scriveva nel 2016 Samuela Sarda, la mamma del bambino, dopo aver aperto la pagina Facebook dedicata al figlio.

In un post successivo, la donna spiega: “Energy è il nome di fantasia che il fratellino Leonardo ha dato alla protesi quando Giulio aveva 1 anno soltanto. Samuela ringrazia quindi “la ITOP SpA Officine Ortopediche di Palestrina che ci segue da quando Giulio era piccolo piccolo. – aggiunge – Loro della Itop collaborando costantemente con la Fondazione Santa Lucia, trovano le soluzioni migliori per cercare di dare l’arto mancante a Giulio, ma anche a tutti i bambini che si incontrano sempre lì a Palestrina nel salone della Itop”.

“Queste sono realtà che vanno oltre l’emozione, vanno dentro il cuore. Loro lo seguono nella crescita e nella sua Evoluzione fisica, Daniele Zenardi il tecnico ortopedico di Itop che segue Giulio da sempre.
Oltre la sua Grande preparazione e professionalità ha un cuore grandissimo” conclude quindi la mamma.