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Donna uccisa a Napoli, il marito confessa "Picchiata con la stampella"

Napoli, donna uccisa, marito arrestato confessa

Vincenzo Lo Presto è stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. La lite è stata scatenata da un attacco di gelosia.

Ha confessato Vincenzo Lo Presto, l’uomo di 41 anni accusato di aver ucciso la moglie, Fortuna Belisario, al culmine di una lite nel loro appartamento. La notizia è stata riportata da Tgcom24. La donna è stata trovata senza vita nella sua casa di Miano, nella periferia settentrionale di Napoli. La sua morte è stata denunciata proprio dal marito, che ha chiamato il 118 subito dopo averla colpita con una violenza tale da provocarne il decesso.

Arrestato il marito

Lo Presto è stato arrestato dalla polizia di Napoli con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. Nelle ore immediatamente successive all’aggressione e alla chiamata al 118, l’ipotesi di reato avanzata dagli inquirenti era quella di omicidio preterintenzionale. Ma l’accusa è stata modificata in seguito alla confessione del marito, che ha ammesso la propria colpevolezza durante l’interrogatorio con il pm. L’uomo ha raccontato di aver colpito la moglie con la stampella ortopedica che utilizza per la deambulazione, a causa di alcuni problemi fisici. La lite è stata scatenata da un attacco di gelosia.

Al momento del ritrovamento, era presente anche la madre della vittima, che per il forte spavento ha accusato un malore. Non erano invece in casa i tre figli della coppia, di 7, 10 e 11 anni.

Un’amica della vittima: “Fate schifo!”

È tanta la disperazione e la rabbia dei conoscenti della vittima, che non riescono ad accettare una morte tanto improvvisa, proprio per mano di chi diceva di amarla. “Fate schifo! Nessuno di voi ha avuto il coraggio di fermarlo”, è l’accusa di un’amica di Fortuna Belisario, riportata da AllNews24. Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni degli inquirenti, la coppia attraversava momenti di tensione e rappacificazione, ma non era in crisi e non sembrava sul pinto di separarsi. La famiglia abitata in un rione di edilizia popolare alla periferia di Napoli. I vicini di casa li hanno descritti come coniugi tranquilli e hanno dichiarato di non averli mai sentiti litigare, neppure nel giorno dell’omicidio.