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Xylella, la protesta del mondo agricolo parte da Lecce

coldiretti

Il 9 marzo, due cortei distinti hanno dato vita alla protesta contro la gestione politica del batterio Xylella che sta decimando gli ulivi pugliesi.

Oggi, 9 marzo, il mondo agricolo da il via a due manifestazioni per le strade di Lecce per protestare nei confronti di un’inadeguata gestione della piaga Xylella, il batterio killer che sta mandando ko l’economia pugliese legata agli ulivi. I due cortei partiranno da luoghi distinti della città, evidenziando quindi una spaccatura anche nello stesso mondo agricolo. Il corteo di Coldiretti e Unaprol si è radunato infatti a nord di Lecce, presso Foro Boario, con direzione piazza Sant’Oronzo. L’altro corteo invece, quello di Confagricoltura, CIA, Copagri, e Lega delle cooperative, è partito da Settellacquare con direzione piazza Mazzini. A dividere il mondo dell’agricoltura anche nella protesta contro la gestione politica di Xylella, è stata la pregiudiziale posta da Coldiretti sulle responsabilità della Regione con la richiesta di dimissioni dell’assessore di Gioia.

Xylella avanza verso nord

Xyella, che procede verso nord ad una velocità di 2 km al mese, come riportato da Coldiretti, ha già provocato danni per 1,2 miliardi di euro con 21 milioni di piante infette:”una strage di ulivi che lascia un panorama spettrale mentre si continua a perder tempo con annunci, promesse ed inutili rimpalli di responsabilità – emerge da un dossier congiunto di Coldiretti e Unapol, che protestano appunto – contro la gestione inconcludente dell’emergenza Xylella dopo anni di annunci, promesse, rimpalli di responsabilità tra Unione Europea, Ministero, Regione e decreti senza impegni concreti”.

L’allarme di Coldiretti

“Dall’autunno 2013, data della prima segnalazione di anomali disseccamenti su un appezzamento di olivo a Gallipoli, la malattia si estende senza che sia stata applicata una strategia efficace per fermare il contagio che dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando pericolosamente a Monopoli, in provincia di Bari, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’ambiente, l’economia e sull’occupazione”. Secondo Coldiretti c’è più di una responsabilità della politica in quello che sta accadendo, ovvero “errori, incertezze e scaricabarile che hanno favorito l’avanzare del contagio mentre si assiste a giorni alterni a malcelati tentativi di mettere sullo stesso piano i fatti raccontati dai ricercatori, con complotti utili a bloccare le attività di contenimento e le farneticazioni su miracolose guarigioni mai dimostrate da parte di personaggi in continua ricerca di autore che vivono di bugie e falsità”. Poi, è sempre Coldiretti a chiedere “un deciso cambio di passo con risorse adeguate per gli agricoltori colpiti dell’area infetta che vogliono soltanto avere la libertà di espiantare, reimpiantare e non morire di Xylella e burocrazia”.