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Vaccini, da lunedì 11 marzo bimbi a scuola solo col certificato

scuola materna

L'11 marzo è il termine ultimo per presentare il certificato vaccinale. Senza, bambini non ammessi a nidi e materne e multati fino alle medie.

Per i bambini e le bambine che non hanno un certificato che attesta il loro stato vaccinale, non sarà più possibile accedere all’asilo nido e alla scuola materna. Per i ragazzi delle scuole elementari e medie invece, ci sarà la possibilità di entrare ma, qualora non pervengano nei tempi previsti i certificati di vaccinazione, partiranno le multe. L’ultimo giorno previsto dalla legge per presentare le certificazioni che comprovano le vaccinazioni obbligatorie è proprio oggi, domenica 10 marzo; il limite quindi viene spostato a lunedì 11 marzo, con la relativa scadenza delle autocertificazioni presentate e accolte dalle scuole a settembre.

Ministero della salute: “No ad altre proroghe”

I genitori che, da lunedì, saranno deficitari di certificato valido con le vaccinazioni obbligatorie, non potranno più far entrare all’asilo nido o alla materna i propri figli. Come spiega a Open Mario Rusconi, presidente dell’associazione nazionale presidi regione Lazio, i bambini: “saranno respinti se non hanno il certificato medico o se la Asl non ha mandato la certificazione». Per quanto riguarda invece elementari, medie e primo biennio delle superiori, spiega che «chi è sprovvisto (di certificato, ndr) deve essere segnalato alla Asl e avrà una multa che può variare dai 100 ai 500 euro». Poi Rusconi si dice consapevole dei problemi che sicuramente insorgeranno lunedì, con “genitori e mamme soprattutto che o si sono dimenticati il certificato o sono no-vax – pochi, ma ci sono – cercheranno di fare entrare il bambino, la scuola dirà di no e scatteranno le chiamate ai Carabinieri sia da parte degli istituti che delle famiglie. Ecco, la politica non deve mettere la scuola in questa situazione: deve intervenire prima“. Rusconi ricorda anche che «un bambino non vaccinato che contrae una malattia e sta in classe con un bambino immunodepresso, come successo all’istituto comprensivo di Roma di via Ceneda, può infettare questo bambino che rischia anche effetti letali per la salute». Ricordiamo inoltre che, un preside che permette l’entrata a scuola di un bambino non vaccinato, sarà anche diretto responsabile delle eventuali conseguenze.

La difesa dei bambini immunodepressi

“Quando ci sono due diritti soggettivi costituzionalmente tutelati che entrano in conflitto, uno dei due si affievolisce e diventa interesse legittimo. Il diritto alla salute dei bambini immunodepressi è più importante del diritto all’istruzione dei bambini non vaccinati che vengono respinti o multati”, dice la Legge, senza possibilità di equivoco.

No-vax al governo

“Se ci fosse stato un ‘decreto Salvini‘ che avesse detto che da lunedì possono entrare anche i bimbi non vaccinati, noi li avremmo fatti entrare, a prescindere da come ognuno di noi la pensi come cittadino”. Poi, continua Rusconi, in merito a quell’appello del vicepremier per far entrare i piccoli non vaccinati all’asilo: “penso, da cittadino, che ogni tanto in politica si invertano le parti. Prima erano più favorevoli ai no vax i pentastellati, ora c’è questa inversione di tendenza del ministro Salvini e della Lega”. “Mi sembra ci sia confusione – e conclude – La scuola non può diventare un ring in cui si effettuano lotte politiche: qui abbiamo a che fare con 8 milioni di studenti. Mi sembra più importante di qualsiasi Tav o altro”.