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Federica, uccisa a 16 anni dal fidanzato perché non voleva spogliarsi

omicidio mangiapelo

Non voleva spogliarsi quella sera: ecco perché Marco Di Muro ha ucciso Federica Mangiapelo, affogandola nel lago di Bracciano.

Quella di Federica Mangiapelo è una delle tante – troppe – storie di “amore criminale” che ancora affollano le pagine della cronaca italiana. Era una 16enne come tante e viveva ad Alatri, in provincia di Frosinone. Era bella e intelligente e non avrebbe di certo difficoltà a conquistare il titolo di reginetta della scuola, ma Federica aveva altri obiettivi in testa. Primo fra tutti, lavorare, guadagnare abbastanza per poter andare a vivere con il suo fidanzato, Marco Di Muro, quello che poco tempo dopo le avrebbe tolto la vita.

Federica e Marco

Nel 2012 Federica Mangiapelo era in quella delicata fase in cui da bambina stava diventando donna e proprio per questo iniziava a intravedere l’indipendenza, a desiderarla e a rincorrerla con la determinazione dei suoi 16 anni. La sua famiglia non le dava supporto, ma accanto a sé aveva Marco, 23 anni, barista residente a Formello. Il ragazzo non nutriva grandi aspirazioni lavorative: desiderava solo avere sempre accanto a sé Federica. Ma la sua gelosia si è presto tramutata in uno smodato desiderio di possesso, tanto da sfociare in un’ira incontrollata quando la 16enne non gli dava retta e non obbediva ai suoi ordini. In un’occasione, per impedirle di uscire e allontanarsi, è arrivato a chiuderla in auto. Quando lei non ha risposto a un suo bacio, lui l’ha aggredita.

Il corpo nel lago

La notte di Halloween del 2012 la coppia è andata insieme a una festa in maschera, poi i due si sono allontanati per stare un po’ da soli, sulle rive del lago di Bracciano. È in quel luogo che è scoppiata l’ennesima lite violenta. Marco è tornato a casa ma di lei non c’era traccia. Fino a quando, il giorno dopo, il corpo di una ragazza adolescente è riaffiorato tra le acque lacustri. Gli inquirenti hanno aperto un’indagine e, almeno in un primo momento, non hanno escluso una tragica fatalità, un incidente provocato forse da una patologia congenita. I primi interrogatori si sono svolti con Marco solo in veste di testimone.

La condanna per omicidio

Ma ben presto le indagini hanno rivelato nuovi e inquietanti particolari. Dall’autopsia sono emerse evidenti tracce di annegamento: i polmoni di Federica erano pieni di acqua. Gli inquirenti hanno stretto il cerchio intorno a Marco e lo hanno interrogato nuovamente. Lui ha negato ogni coinvolgimento, ma la verità è venuta a galla e una sentenza del Tribunale lo ha condannato a 14 anni di carcere. Un omicidio reso ancora più agghiacciante dal movente che ha mosso la mano dell’assassino: Federica è morta perché quella sera si era rifiutata di spogliarsi per lui.