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Sfigurata con l'acido, Filomena: "Felice di essere libera da lui"

filomena lamberti

Sfregiata con l'acido dall'ex marito e senza la pensione di invalidità, Filomena: "Voglio andare avanti con le mie forze".

L’incubo di Filomena Lamberti è iniziato nel 2012. “Per quasi 38 anni ho sopportato violenze e angherie, poi ho deciso di dire basta e lui mi ha sfigurata con l’acido“. Da quel momento la donna non fa altro che entrare e uscire dagli ospedali, dove deve affrontare interventi ricostruttivi. Da qualche tempo, però, l’Inps le avrebbe sospeso la pensione di invalidità di 280 euro, sua unica fonte di sostentamento: “La mia vita è sempre più dura, ma me la tengo stretta: è troppo preziosa”.

Sfregiata con l’acido

“Un giorno ha preso l’acido che usavamo per sgorgare i tubi della pescheria e me l’ha versato sul viso”. Filomena è stata trasportata in ospedale in codice rosso, mentre la sua faccia veniva mangiata dall’acido. Questo è stato il prezzo che Filomena ha dovuto pagare per la fine del suo matrimonio che non era
mai stato felice. Vittorio Giordano, il carnefice, ha patteggiato una pena di 18 mesi di reclusione per lesioni personali. “Ai giudici, il mio ex marito ha presentato una lettera di scuse all’interno della richiesta di patteggiamento – riporta Fanpage.it – peccato che qualche tempo dopo abbia dichiarato
che lo rifarebbe”. L’uomo oggi conduce infatti una vita da “nullatenente”, mentre Filomena si arrangia con la pensione.

Sospesa l’invalidità

Filomena oggi vive in una casa popolare a Salerno e riesce a tirare avanti grazie al supporto dei figli. L’Inps, in un primo momento le aveva riconosciuto una pensione di invalidità di 280 euro, ma ultimamente questo contributo le sarebbe stato revocato, mentre lei è costretta a entrare e uscire dagli ospedali. Del suo aspetto dice: “Si potrebbe fare molto di più, ma dovrei sottopormi a operazioni costose all’estero, e non ne ho la possibilità.

Alla donna è stato proposto un crowdfunding, ma la donna ha detto di volersela cavare con le sue forze. Filomena non vuole chiedere un aiuto economico: “Non sono i miei concittadini che devono occuparsi della mia condizione, ma lo Stato. Lo Stato ha un debito con me”.