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Stefano Cucchi, l'ultima perizia: "E' morto per malnutrizione"

stefano cucchi

Nella relazione si parla di "morte cardiaca su base aritmica". Nel processo d'appello bis sono imputati cinque medici dell'ospedale Pertini di Roma.

Una nuova ‘svolta’ nel processo d’appello bis sulla morte di Stefano Cucchi, avvenuta nel 2009 nel corso della custodia cautelare in carcere (il 31enne era stato arrestato per detenzione di droga).

“Morte cardiaca su base aritmica”

Come riferisce il Secolo d’Italia l’ultima perizia firmata dalla professoressa Anna Aprile e dal dottor Alois Saller, incaricati dalla Corte d’Appello di Roma, ha dato indicazioni molto precise. Nella relazione si parla di “morte cardiaca su base aritmica” e si fa luce sulle condizioni del geometra romano prima del ricovero all’ospedale Pertini (cinque medici sono imputati nel processo in questione). “Era in condizione proaritmica per la malnutrizione e per molteplici altri fattori di rischio aritmogeno (sembra esserci un riferimento alle droghe ndr). Il protrarsi dell’ipoalimentazione/digiuno durante il ricovero al Pertini, con conseguenti brachicardia e ipoglicemia gravi, ha determinato il peggioramento delle condizioni generali fino al decesso” spiega la perizia.

“Ha rifiutato di nutrirsi”

E ancora: “Sia la bradicardia sia l’ipoglicemia erano condizioni potenzialmente reversibili mediante un corretto apporto nutrizionale. Non è possibile fornire valutazioni precise sull’entità delle probabilità di salvezza legate a una diversa ‘cura’ (alimentazione adeguata, monitoraggio cardiaco) messa in atto durante il ricovero. Dall’esame della cartella clinica risulta che il paziente Stefano Cucchi ha ripetutamente rifiutato gli accertamenti prescritti dai medici curanti di alimentarsi”. I risultati sembrano dunque contrastare con la ‘versione’ di Ilaria, la sorella di Stefano, secondo la quale a provocare la morte del fratello erano state le violenze messe in atto dai Carabinieri.