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Venezuela, la fake news degli 80 bambini morti a Caracas

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Era fortunatamente una fake news quella secondo la quale il blackout che ha colpito il Venezuela avrebbe causato 296 morti, tra cui 80 bambini

Sarebbero prive di fondamento le notizie secondo le quali a causa del Blackout che ha colpito il Venezuela in questi giorni negli ospedali del paese sarebbero morti 80 neonati. Decessi imputati alla mancanza di elettricità, e alla conseguente incapacità degli ospedali di fornire sevizi di base. Una notizia inizialmente diffusa dal giornalista Gustavo Ocando Alex, che su Twitter aveva scritto che “Dal momento del blackout nazionale iniziato giovedì 7 marzo 2019 e protrattosi fino all’alba di domenica 10”, nell’ospedale universitario di Maracaibo Zulia sono morti almeno 80 neonati”.

La notizia dei 296 deceduti a Caracas

Ed è sempre lo stesso giornalista, in una serie di tweet successivi, a parlare di almeno 296 decessi occorsi nello stesso ospedale sempre a causa della mancanza di elettricità.

Una notizia immediatamente rimbalzata prima sui media nazionali, per poi essere ripresa e rilanciata dalla stampa internazionale. Provocando una serie di dure prese di posizione tra le quali quella del senatore statunitense Marco Rubio. Che ha pubblicato la notizia sul proprio account Twitter, descrivendola come “Una tragedia inimmaginabile”.

Un fatto che viene ora però smentito da più fonti. É lo stesso presidente del centro medico chiamato in causa da Ocando, la dottoressa Daniela Parra, a smentire il decesso di 80 neonati. Affermando che “Si tratta di numeri assolutamente falsi”, e aggiungendo che almeno per il momento, non esistono comunque dati ufficiali sui decessi di quelle ore.

Secondo Guaidò “17 omicidi confermati”

Il Presidente dell’Assemblea Nazionale ed autoproclamatosi presidente ad interim Juan Guaidò parla invece di 17 decessi causati dal Blackout. “Abbiamo controllato 23 su 40 ospedali, che da soli coprono l’80% del paese. Si tratta di 17 omicidi confermati”. Omicidi quindi, perchè secondo l’oppositore al regime di Maduro, “Non possiamo chiamarle morti”. Guaidò parla poi di circa 15 pazienti a rischio perchè impossibilitati alla dialisi dalla mancanza di corrente.

Qualche informazione in più sui decessi causati dal blackout nelle strutture ospedaliere la fornisce il dottor Julio Castro, infettivologo della Policlinica Metropolitana di Caracas. Secondo il quale sarebbero 21 le persone morte per l’assenza di corrente, e sette di essi sarebbero bambini.

Notizia smentita dal governo

A negare la notizia anche il Ministro della Salute venezuelano Carlos Alvarado. Secondo il quale il governo avrebbe comunque attivato un piano di emergenza per soddisfare le necessità degli ospedali del paese e rimesso in funzione oltre il 90% delle centrali elettriche necessarie al funzionamento delle strutture ospedaliere.

Continuano a manifestarsi quindi le conseguenze del peggiore blackout della storia del paese, sulle cui responsabilità non vi è però alcuna certezza. Se per Guaidò il blackout è da imputarsi alla ormai totale incapacità del regime di gestire la rete elettrica, per Maduro si è trattato di un vero e proprio sabotaggio, condotto per aumentare l’instabilità del suo governo. Che appare trovarsi in una sempre maggiore situazione di difficoltà ad affrontare l’evolversi dell’ormai esplosiva situazione economica, politica e sociale del paese.

Continua quindi ad inasprirsi la lotta per il potere che vede dividersi i sostenitori del regime di Maduro, e quelli dell’autoproclamatosi presiedente ad interim Guaidò. Entrambi alla ricerca del sostegno della popolazione venezuelana, costretta ormai suo malgrado ad affrontare le conseguenze dei lunghi anni di politiche economiche populiste e fallimentari perpetrate dal regime di Chavez prima e di Maduro poi, e ormai ridotta allo stremo delle forze.