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Assume pizzaiolo africano, gestore denuncia: "Clienti mi boicottano"

ristorante

Fuori dal un ristorante di Montescudo c'è il cartello: "Se sei razzista non entrare". Alcuni clienti lamentano l'assunzione di un pizzaiolo africano.

“Il mio locale si è svuotato dopo che ho assunto un giovane ragazzo africano come pizzaiolo”, sostiene Riccardo Lanzafame, gestore della Locanda Malatesta di Montescudo, in provincia di Rimini. I clienti avrebbero cominciato a frequentare sempre meno il ristorante-pizzeria dopo alcuni commenti apparsi su Facebook nel mese di febbraio 2019.

Boicottaggio del ristorante

Sui social veniva infatti criticata la scelta di Lanzafame di assumere un ragazzo del Gambia, arrivato in Italia circa due anni fa e titolare di un permesso di soggiorno per motivi umanitari, che studia in un istituto alberghiero.

Il giovane prima lavorava come tuttofare della locanda e in seguito è stato promosso a pizzaiolo. Scelta che a quanto pare non è stata gradita da parte della comunità, stando a ciò che dichiara Riccardo Lanzafame come riporta altarimini.it.

Sembra che il ristoratore abbia avuto anche un confronto con alcuni concittadini, i quali avrebbero confermato la volontà di non frequentare più il suo locale per via del pizzaiolo africano. Altri invece hanno affermato che il vero motivo sarebbe da ricercare nella “cucina da incubo” offerta dal ristorante.

Il cartello

Fatto sta che Riccardo Lanzafame alla fine ha deciso di affiggere fuori dal ristorante il cartello: “Se sei razzista non entrare”. “Ho messo questo cartello dopo che una persona si è offerta di fare il pizza express per me, facendomi capire che il problema era il ragazzino africano, che la gente non veniva più per questo”, chiarisce il gestore. “Lo dovevo fare, è una questione di dignità, non si può attaccare un ragazzo di colore: è razzismo. E per me è inaccettabile” prosegue, come si legge sull’huffingtonpost.it.

Poi rivela la reazione del pizzaiolo oggetto di questa presunta discriminazione: “È un ragazzo bravissimo, sa fare le pizze. Quando gli ho detto dei commenti si è messo a piangere, non voleva più venire a lavorare, l’abbiamo convinto a restare. – puntualizza Lanzafame – Perché questo razzismo? Le persone devono farsi un esame di coscienza”. “Io però al ragazzo ho detto piuttosto non mangio io ma tu non te ne vai” chiarisce infine il ristoratore.