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Sparatoria a Palermo, uccisi padre e figlio: 26enne si costituisce

agguato Zen palermo

Agguato al quartiere Zen di Palermo. Freddati da dei colpi di pistola padre e figlio, di 53 e 19 anni. Si costituisce il presunto killer.

Ucciso il giorno dopo del suo 19esimo compleanno. E’ Giacomo Lupo, giovane campione italiano di boxe, una delle due vittime della sparatoria avvenuta nella serata di giovedì 14 marzo 2019 nel quartiere Zen di Palermo. A rimanere freddato anche il padre, Antonino Lupo, di 53 anni. Il ragazzo pare fosse incensurato mentre il padre sembra che avesse precedenti legati allo spaccio di droga.

Duplice agguato

Padre e figlio sarebbero stati vittime di un agguato avvenuto a pochi metri dalla loro abitazione, in via Rocky Marciano, nel quartiere Zen di Palermo. Stando alle prime ricostruzioni, dopo la sparatoria Antonino Lupo è stato trasportato a Villa Sofia in auto da alcuni parenti. Il figlio, Giacomo Lupo, è stato invece soccorso da un’ambulanza del 118. Entrambi però sono morti prima del loro ricovero in ospedale.

Sulla vicenda sta indagando la Polizia di Palermo che per il momento mantiene il più stretto riserbo sulle indagini. In base ad alcune informazioni, la sparatoria potrebbe essere avvenuta al termine di festa. Dopo una notte di ricerche, il presunto assassino si sarebbe costituito.

Interrogato un 26enne

Come riferisce Il Giornale di Sicilia un ragazzo di 26 anni, vicino di casa delle due vittime, si sarebbe presentato alla sede del comando provinciale dei carabinieri nella mattinata di venerdì 15 marzo confessando di essere l’autore del delitto. Il giovane è sotto interrogatorio. Il presunto killer pare che abbia precedenti per rissa e per spaccio di stupefacenti. Non è ancora chiaro il movente.