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Molise, accuse di pedofilia in prescrizione: Don M torna in parrocchia

prete pedofilo

Don Giovanni M., prete polacco accusato di pedofilia da Giorgio Babicz, dopo che le accuse sono cadute in prescrizione è tornato a esercitare.

Don Giovanni M. è ritornato in parrocchia. Il prete polacco coinvolto lo scorso anno in una tremenda storia di abusi sessuali su minori è, da pochi giorni, tornato a esercitare accompagnando il sacerdote di Pizzone, un piccolo comune molisano. D’altro canto, i fedeli della zona hanno immediatamente chiesto il suo allontanamento al vescovo della diocesi Isernia-Venafro.

Il racconto di Giorgio Babicz

“Don M., ti ricordi quando mi facevi dormire coi tuoi cani e ti masturbavi quando si avvicinavano a me? Spero che tu abbia migliorato il tuo rapporto con gli animali, oltre che coi minorenni”, così Giorgio Babicz raccontava a Fanpage gli abusi subiti dal prete polacco da quando aveva l’età di 13 anni e lo aveva seguito dalla Polonia fino alla parrocchia di Sant’Anastasio Martire ad Acquaviva di Isernia, paesino del Molise. Dopo aver denunciato alla magistratura e alla curia le molestie di don Giovanni, Giorgio decise di parlare e raccontare tutto: voleva giustizia affinché nessun bambino dovesse più patire le sue stesse pene per mano di Don M. Dopo lo scandalo nel gennaio 2018, il prete accusato di pedofilia era stato rispedito a Lublino, in Polonia. Nel frattempo, la procura di Isernia ha disposto l’ “archiviazione, arrivata per la prescrizione dei reati”. “Se le accuse fossero state false – spiega il legale di Giorgio – sarebbe scattata la denuncia per calunnia contro il mio assistito. E questo non è avvenuto. Un’altra cosa che vorrei sapere – conclude – è perché il sacerdote, se riteneva di essere innocente, non ha rinunciato alla prescrizione”.

Don Giovanni M. ne esce indenne

Uscito indenne dall’inchiesta giudiziaria, don Giovanni è stato poi riabilitato anche dal tribunale ecclesiastico. Dopo aver sentito la testimonianza di Giorgio, il processo canonico istituito a Napoli ha deciso che le accuse contro il sacerdote non erano fondate. “Mi hanno sottoposto ad un interrogatorio assurdo – ha spiegato Babicz – in cui mi chiedevano se fossi stato spinto da qualcuno a muovere le mie accuse. Non riuscivano a capire che ad impedirmi di parlare prima degli abusi era stata la sofferenza che ancora mi porto dentro”. “Mi aspettavo un epilogo diverso – spiega Giorgio, dopo aver saputo che il sacerdote eserciterà il suo ministero ancora una volta in Molise – Gli abusi sessuali a minori sono crimini contro l’umanità perché distruggono l’infanzia dei bambini. Ha rovinato la mia vita ma grazie alla prescrizione questa persona è riuscita a cavarsela. Credo che per questi reati non dovrebbe esserci un tempo di scadenza”.