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Lodi, 13enne minaccia il suicidio dopo il ricatto per le foto intime

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Grazie all'intervento dei Carabinieri il principale responsabile sarebbe stato individuato ed accusato di diffusione di materiale pedopornografico.

Altro episodio di bullismo in una scuola media di Lodi, in Lombardia. Infatti, una ragazzina di soli tredici anni ha minacciato un tentativo di suicidio dopo le numerose e perpetue minacce di alcuni suoi compagni di classe.

Una volta contattate le forze dell’ordine, esse si sono recate con tre pattuglie presso l’istituto scolastico lombardo con l’obbiettivo di sequestrare i cellulari di alcuni alunni, ritenuti colpevoli di essere in possesso di materiale offensivo e lesivo nei confronti della ragazzina.

A chiamare i carabinieri sarebbero state alcune professoresse, informate di quanto stesse avvenendo, dopo un malore che la ragazzina ha avuto mentre era a lezione.

Le indagini dei carabinieri

Secondo quanto riporta ‘Repubblica‘, il principale indiziato è uno studente e compagno di classe delle tredicenne, il quale continuava a minacciare la ragazza di diffondere alcune sue immagini private ed intime. L’unico modo che la vittima aveva per evitare la diffusione delle foto era mandarne altre. La notizia delle foto della ragazzina avrebbe fatto il giro della classe, fino a quando qualcuno ha confessato quello che stava succedendo a qualche professore.

Proprio dopo essere venuti a conoscenza di quello che stava avvenendo, i docenti hanno deciso di tenere qualche lezione per informare gli studenti dei problemi e delle conseguenze collegate al cyberbullismo. Proprio durante una di queste lezioni la vittima si sarebbe sentita male, obbligando i professori a chiamare e ad avvisare le forze dell’ordine. Nella giornata di venerdì 15 marzo 2019 i Carabinieri hanno deciso di intervenire.

Dopo aver sequestrato i telefoni ed averli analizzati minuziosamente, gli alunni hanno affrontato anche diversi colloqui con le forze dell’ordine. Da quanto emerge, sembrerebbe che le fotografie della vittima sarebbero state divulgate attraverso alcune chat senza il suo consenso. Proprio per questo, uno studente di 14 anni, considerato il principale responsabile, è stato denunciato per diffusione di materiale pedopornografico.