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Milano, si impicca in cella a San Vittore: aveva ucciso la compagna

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Dichiarata la morte cerebrale di Pietro Carlo Artusi, il 48enne che aveva soffocato con un cuscino la compagna Roberta Priore.

Pietro Carlo Artusi si è tolto la vita nel quinto reparto del carcere di San Vittore (Milano) impiccandosi secondo quanto riferisce Fanpage. Il 48enne era finito dietro le sbarre lo scorso mercoledì per aver ucciso la compagna Roberta Priore.

Il suicidio

Il suicidio sarebbe avvenuto sabato sera (23 marzo) intorno alle 22: l’uomo avrebbe usato una corda rudimentale per farla finita. Gli agenti di Polizia penitenziaria si sono accorti del gesti e hanno subito avvisato i soccorsi. Il 118 è giunto sul posto e ha immediatamente trasferito Artusi all’ospedale San Carlo. Oggi, lunedì 25 marzo, è stata dichiarata dai medici la morte cerebrale (coma irreversibile).

L’omicidio

Le forze dell’ordine avevano trovato il corpo senza vita di Roberta Priore martedì 19 marzo nel suo appartamento in via Piranesi. Ad avvisare la Polizia la figlia della vittima, in allarme in quanto non riusciva a mettersi in contatto con la madre 53enne. Successivamente nel corso dell’interrogatorio con gli inquirenti Artusi aveva rivelato quanto accaduto all’interno dell’abitazione al termine di un pesante litigio (l’ennesimo come hanno riferito i vicini): “Ho preso un cuscino e l’ho premuto contro il suo viso almeno due volte fino a ucciderla. Non era mia intenzione ucciderla. Io l’amavo. Ho distrutto tutto in un attimo”. L’ingegnere nato a Pistoia era così stato arrestato per l’omicidio della donna, che frequentava solamente da cinque mesi. Nella giornata odierna il drammatico epilogo, il secondo dopo quello di alcuni giorni fa.