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Prato, prof incinta dell’allievo: test del Dna anche sull’altro figlio

Prato

La Procura locale ha richiesto l’esame del Dna anche sull’altro figlio undicenne. Si teme che in passato la donna abbia avuto altre relazioni

Pericolo di reiterazione del reato, di inquinamento delle prove e un tentativo di un nuovo approccio con la vittima. Sono queste alcune delle motivazioni che hanno portato all’arresto l’operatrice sanitaria di 31 anni residente a Prato che ha avuto un figlio (ora ha cinque mesi) da un ragazzino quattordicenne al quale faceva ripetizioni di inglese. L’accusa, che in un primo momento era di “atti sessuali nei confronti di un minore” si è trasformata in “violenza sessuale” e “violenza sessuale per induzione”, ricorda il Corriere della Sera.

Il marito della donna è stato indagato per un reato minore. L’uomo, infatti, pare sapesse che il bambino non era suo. Tuttavia, aveva dichiarato all’anagrafe che il bambino era il suo figlio biologico. La donna ha beneficiato degli arresti domiciliari. Ora la Procura locale ha richiesto l’esame del Dna anche sull’altro figlio undicenne della coppia. Il primogenito potrebbe non essere di suo marito, ma frutto di una relazione extraconiugale. Un “atto dovuto”, spiegano fonti investigative, viste le prove rinvenute dai pc e dal telefono della donna.

Test del Dna sull’altro figlio

Si indaga anche sull’altro figlio della 31enne. La donna, infatti, in passato potrebbe aver intrapreso altre relazioni segrete. L’esame del Dna è stato già eseguito sul secondo figlio che la donna ha partorito alcuni mesi fa. Il test ha confermato che il padre del neonato è il ragazzino a cui l’operatrice sociosanitaria impartiva lezioni di inglese. “Per ora non abbiamo neppure copia dell’esame del Dna. Non abbiamo nessuna copia degli atti. Attendiamo che le indagini siano chiuse per valutare la situazione”. Così ha fatto sapere l’avvocato della famiglia del minorenne abusato, Angela Roviello.

Da mercoledì 27 marzo 2019 la donna è ai domiciliari. Il marito, l’indomani, pare non si sia presentato in Procura dove doveva essere interrogato. Stando a quanto riferito da Fanpage.it, l’uomo avrebbe comunicato tramite i suoi legali che intende avvalersi della facoltà di non rispondere.

Sulla vicenda è intervenuta anche l’avvocato Elena Zazzeri, presidente della camera minorile di Firenze. “È possibile che tolgano entrambi i figli”, ha detto a La Nazione. In questi casi, “la Procura segnala la cosa alla Procura dei minori, che avvierà una procedura di valutazione della capacità genitoriale. A questo punto potrà essere coinvolto il tribunale dei minori”. Inoltre, “sarà necessaria un’approfondita indagine psicosociale sulla madre, sul padre e sullo stato psicologico del primo figlio”. Se le accuse verso la 31enne venissero confermate, tuttavia, “è difficile pensare che i figli, soprattutto il piccolino, le vengano lasciati”, ha ribadito la Zazzeri.