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Prato, professoressa incinta dell'alunno: "Ero innamorata"

carabinieri

"Ero innamorata, ho perso la testa". Sono queste le parole della professoressa di Prato rimasta incinta del suo alunno.

“Ho perso la testa, ma non l’ho toccato fino a quando non ha compiuto 14 anni“. Così la professoressa 34enne di Prato ha parlato della relazione avuta con il suo allievo da cui sarebbe nato anche un bambino. La professoressa è finita agli arresti domiciliari e ha risposto alle domande del Gip durante l’interrogatorio di garanzia, come riportato da Il Resto del Carlino. La donna si occupava di dare ripetizioni di inglese al ragazzino del quale si sarebbe però innamorata. L’accusa a suo carico è atti sessuali con minore e violenza sessuale per induzione.

L’interrogatorio

La 34enne toscana si è presentata davanti al giudice a cui ha dovuto raccontare la sua versione dei fatti. Di fatto avrebbe confermato la versione precedente: i rapporti sessuali con l’alunno sarebbero iniziati solo quando lui ha compiuto i 14 anni di età: “Ero innamorata, ma non l’ho toccato prima”. L’affermazione è ancora da confermare, ma se risultasse vero cadrebbe l’accusa di violenza sessuale su minore. Dall’analisi del pc della donna e del suo cellulare sono emersi centinaia di messaggi tra la donna e l’alunno. Agli atti 175 pagine di trascrizioni di chat. Secondo l’accusa l’insegnante avrebbe ricattato per mesi il giovane, minacciandolo di rivelare a tutti la loro relazione e la vera paternità del bimbo.

Richiesto esame del dna

Dopo la conferma della paternità del ragazzino sul bimbo, che oggi ha 7 mesi, la Procura ha chiesto l’esame del dna anche sull’altro figlio della donna per accertare che il padre sia davvero il marito della donna, indagato a sua volta per la falsa dichiarazione di paternità. Inoltrata poi al Gip la richiesta di incidente probatorio per il giovane che potrà così essere ascoltato in modalità protetta e le sue dichiarazioni potranno essere usate nel processo senza che lui debba tornare in aula.