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L'Aquila a tredici anni dal sisma, ricordo e lutto: ancora tanto da ricostruire

L'Aquila dieci anni dopo il terremoto: ricostruzione ferma

L'Aquila 13 anni dopo il sisma: ricostruzione avviata ma ancora molto da fare e decine di palazzi rimasti com'erano dopo le scosse.

Erano le 3.32 della notte del 6 aprile 2009 quando un sisma di magnitudo 5.9 sulla scala Richter ha raso al suolo gran parte della città di L’Aquila e dei borghi nella sua provincia. Il bilancio delle vittime è noto: 309 i morti, 1600 i feriti e 65mila gli sfollati. Sono trascorsi tredici anni da quella tragica notte ma, nonostante molti edifici siano stati ricostruiti, soprattutto quelli di interesse storico e artistico, c’è ancora tanto da fare.

L’Aquila 13 anni dopo il sisma

Alcune vie del centro storico sono infatti ancora chiuse e non vi si può accedere, e alcuni dei palazzi distrutti sono così come erano dopo l’evento: tutti abbandonati in attesa che qualcosa o qualcuno accada o intervenga.

La fiaccolata in memoria delle vittime

La scorsa notte la città si è stretta nel ricordo del sisma e delle sue 309 vittime. Dopo due anni è infatti tornata la fiaccolata, sospesa nel 2020 e nel 2021 a causa delle restrizioni Covid, a cui hanno partecipato circa duemila persone. Radunate in via XX Settembre per poi sostare davanti all’ex Casa dello Studente, dove hanno perso la vita otto universitari, si sono poi dirette al Parco della Memoria, a piazzale Paoli, inaugurato lo scorso anno alla presenza del premier Mario Draghi.

Qui un’atleta della nazionale ciclisti Ucraina, Valeriia Kononenko, ha acceso il “braciere della memoria” alla presenza di un alpino, un agente di polizia, un Carabiniere, un finanziere e un agente di Polizia municipale. Ha poi fatto seguito la lettura dei 309 nomi delle vittime e la celebrazione della messa in loro suffragio.