> > Zanotti, si guarda allo specchio dopo 3 anni: "Non mi riconosco più"

Zanotti, si guarda allo specchio dopo 3 anni: "Non mi riconosco più"

imprenditore rapito torna a brescia

Ha cenato con la sua famiglia e passato la notte da un amico: questo quanto fatto da Sergio Zanotti nella sua prima serata a casa

Un vero e proprio inferno, come lui stesso lo ha definito, quello vissuto da Sergio Zanotti. Dopo tre anni di prigionia forzata, l’imprenditore è stato liberato Venerdì 5 Aprile 2019 ed è libero di tornare alla sua vita. Prima ha dovuto rispondere a delle domande sul suo sequestro ai magistrati a Roma, poi, finalmente, l’insostituibile aria di casa.

Accompagnato dalla ex moglie, Zanotti ha fatto ritorno a Brescia e cenato con le tre figlie e la sorella. Dopo ha trascorso la notte da un amico. “Ha bisogno di dormire, è provato. Tra qualche giorno incontrerà la stampa. È felice perché non credeva di tornare mai più”, ha detto l’ex moglie.

Gli inquirenti hanno ascoltato Zanotti per circa tre ore, il tempo necessario a fugare ogni dubbio sulla vicenda. Si è ufficialmente trattato di un sequestro in piena regola, messo in atto da miliziani di Al Qaida. Gli uomini lo hanno tenuto prigioniero nella zona di Aleppo, in Siria. Stando a quanto riportato da ansa.it, demolite categoricamente quindi le ipotesi di fuga volontaria o messa in scena per coprire problemi economici.

Andò in Turchia perchè senza lavoro

“Tutto è iniziato a metà aprile del 2016 – le prime parole di Zanotti -. Ero senza lavoro, ho deciso di andare in Turchia, nella zona di Hatay a pochi chilometri dalla Siria, per cercare di acquistare dinari antichi da rivendere in Europa dove nel mercato della numismatica hanno un valore”.

Lo sbaglio commesso dall’imprenditore è stato quello di fidarsi un tassista abusivo. “Sono salito a bordo dell’auto – ha raccontato Zanotti- ma dopo poco sono stato ‘venduto’ ai miliziani. In due mi hanno narcotizzato e la sera del 14 aprile di tre anni fa mi sono risvegliato in una casupola nella zona di Aleppo. Per tutta la durata del sequestro, Zanotti è rimasto all’interno di quella zona. “Ho cambiato circa 10 prigioni ma si trovavano, credo, tutte a poca distanza l’una dall’altra: i trasferimenti non erano lunghi, non ho mai incontrato altri sequestrati”, ha aggiunto.

“Ieri mi sono visto per la prima volta allo specchio dopo tre anni – ha concluso Zanotti con gli inquirenti – e ho fatto fatica a riconoscermi: sembro invecchiato di 15 anni”. Nel frattempo, anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso la sua “soddisfazione” per la liberazione dell’imprenditore, dimostrando il suo “apprezzamento agli organismi di sicurezza dello Stato che si sono adoperati per la positiva conclusione della vicenda”.