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La storia di Nadia e del fidanzato che vagò col suo cadavere in auto

cadavere in auto

Amore Criminale affronta la tragica storia di Nadia Orlandi, la 21enne di Udine strangolata dal fidanzato perché voleva uscire con le amiche.

Al centro della sesta puntata di Amore Criminale, andata in onda domenica 7 aprile 2019 su Rai3, c’è la tragica vicenda di Nadia Orlandi, uccisa a mani nude dal fidanzato perché lei lo voleva lasciare. Francesco Mazzega, 37 anni, prima di costituirsi vaga per ore con il cadavere della ragazza, 21 anni, in auto.

Il raptus

“Temo di aver commesso un omicidio“. E’ con queste parole che Francesco Mazzega si consegna agli agenti della Polstrada di Palmanova. Sul sedile del passeggero con la cintura ancora agganciata c’è il cadavere di Nadia Orlandi. I due si erano conosciuti sul posto di lavoro, in un’azienda di San Daniele del Friuli. Apparentemente la coppia sembrava andare d’amore e d’accordo ma dopo due anni di frequentazioni la 21enne è decisa ad interrompere il rapporto.

Qualcosa scatta la sera del 31 luglio 2017. Francesco va a prendere Nadia e fanno un giro in auto. Due giorni prima avevano litigato durante la sagra di Vidulis e il 37enne ne approfitta per riaccendere la discussione. La 21enne probabilmente le ribadisce che vuole troncare questa relazione. All’improvviso Francesco stringe le mani intorno al collo di Nadia, la quale muore dopo pochi minuti.

Il cadavere in auto per ore

Mazzega a quel punto, probabilmente in stato di forte shock, vaga per ore con il cadavere della sua fidanzata in auto. Raggiunge la Slovenia, forse perché l’uomo ha anche accarezzato l’idea di fuggire. Poi probabilmente capisce che l’unica cosa giusta da fare è consegnarsi alla polizia e alle ore 9 del 1 agosto 2017 si consegna spontaneamente alla Polstrada.

Il 37enne però cerca comunque di sviare le indagini, sostenendo che Nadia è morta per soffocamento e non perché strangolata. Sarà l’autopsia a confermare con esattezza le cause della morte. Francesco viene quindi arrestato per omicidio aggravato dai futili motivi. In carcere però gli altri detenuti non lo accolgono bene, e per un’intera notte gli urlano contro e lo ricoprono di insulti.

Mazzega ai domiciliari

Per i giudici di primo grado Francesco Mazzega ha ucciso Nadia Orlandi per “la disobbedienza manifestatagli nell’aver voluto rivendicare il suo diritto di partecipare all’impegno della sagra in compagnia delle amiche, ma soprattutto per avergli ribadito, la sera del delitto, la ferma volontà di porre fine alla loro relazione”.

L’uomo dovrà scontare una pena di 30 anni ma in attesa della sentenza definitiva il 37enne potrà vivere ai domiciliari con il braccialetto elettronico in attesa del verdetto definitivo, perché viene stabilito che non esiste il pericolo di reiterazione del reato.