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Boss apre una gioielleria a Milano: sequestro da 1 milione di euro

Milano, sequestrata gioielleria boss

Il boss Gaetano Fontana possedeva la gioielleria "Luxury House" in centro, diversi appartamenti e sei conti in banca.

La gioielleria di Gaetano Fontana, boss palermitano, è finita nel mirino delle forze dell’ordine, che ne hanno disposto la chiusura e il sequestro. Secondo quanto si apprende da Repubblica, la Luxury House non passava di certo inosservata nel contesto dello shopping di lusso milanese. Il boss aveva aperto l’attività in via Felice Cavallotti 8, in quello che è denominato il quadrilatero della moda, a poca distanza dal Duomo, intestandola alla convivente.

Le indagini e il sequestro

Le indagini dell’Ufficio misure di prevenzione della Divisione Anticrimine di Palermo hanno portato a un sequestro per un totale di un milione di euro. Cifra derivante non solo dalla gioielleria ma anche dall’acquisto di diversi appartamenti in alcune zone residenziali e da 50mila euro divisi su sei conti correnti. Il tesoretto del boss è stato sequestrato dal tribunale di Palermo, su ordine del questore Renato Cortese.

“I mafiosi pensano di poter mettere al sicuro i loro patrimoni, magari con investimenti al Nord“, ha spiegato il questore. “Ma prima o poi lo Stato riesce a recuperare tutto e a restituire il maltolto alla collettività. Il messaggio che deve arrivare, soprattutto alle nuove generazioni, è uno solo: anche dal punto di vista economico, essere mafiosi non è più conveniente“. L’operazione è stata possibile anche grazie alla collaborazione tra la questura e le divisioni anticrimine, recentemente rilanciate dal capo della polizia Franco Gabrielli.

Il boss del pizzo

L’indagine ha permesso di fare luce su una delle famiglie storiche della malavita palermitana. “Fontana è un cognome che appartiene all’aristocrazia mafiosa“, ha spiegato il questore. Gaetano è infatti figlio di Stefano, reggente della storica famiglia dell’Acquasanta, fortemente implicata negli affari di Cosa nostra. Lo stesso presunto gioielliere non è un volto nuovo per le forze dell’ordine, neppure per quelle milanese. Nel 2010, in seguito a una condanna per associazione mafiosa, gli è stato imposto l’obbligo di soggiorno nel capoluogo lombardo. Prima di allora ha trascorso molti anni a Palermo, dove – secondo quanto raccontato da diversi pentiti – imponeva il pizzo a commercianti e imprenditori.