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Gestiva un blog a sostegno dell'anoressia: arrestata 17enne

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Una dieta di massimo 500 calorie al giorno e umiliazioni in caso di sforamento del limite. La vicenda emerge grazie alla denuncia di una giovane.

Una minorenne veneta aveva realizzato un blog attraverso il quale promuoveva pratiche alimentari scorrette finalizzate alla perdita di peso. Almeno 25 coetanee erano infatti diventate ‘vittime’ della ragazza, che aveva reso la sua pagina web una sorta di guida per l’anoressia.

Pagina scoperta grazie alla denuncia di una giovane

Una vicenda venuta alla luce solo grazie alla denuncia di una ragazza residente a Pesaro, che nel corso di un incontro con la Polizia Postale avvenuto a scuola, ha trovato il coraggio di svelare agli agenti l’esistenza del blog. Immediatamente avviate le indagini, nel corso delle quali gli investigatori hanno potuto osservare come la responsabile del sito avesse sviluppato un pericoloso ascendente sulle sue coetanee, arrivando anche ad allontanarle da familiari ed amici.

Su tutto quanto infatti vigeva il più rigoroso silenzio ed era fatto divieto a tutte le ragazze di parlare del blog. Bisognava invece vestirsi con abiti larghi per nascondere ai genitori l’esilità dei corpi, e, in caso di superamento del limite consentito di 500 calorie al giorno, le ragazze dovevano confessare al resto del gruppo il loro oltraggio alla regola. E sottoporsi quindi alle umiliazioni inferte dagli altri membri.

Le accuse alla responsabile del blog

La minorenne veneta gestore del blog è ora accusata di lesioni e istigazione al suicidio. L’iter giudiziario è tuttora in corso, e se per il momento il magistrato ha disposto l’oscuramento della pagina web incriminata, si arriverà presto al sequestro e alla formulazione delle imputazioni nei confronti della responsabile della pagina.

É la Dirigente della Polizia Postale Regionale delle Marche, Cinza Grucci, a spiegare che “La nostra priorità è tutelare le ragazze e proteggerne la privacy”. Perchè, spiega, “Le ragazze arrivano a denunciare solo se possono contare di restare anonime, ma è tuttavia importante che queste pratiche vengano conosciute da ragazzi e genitori per riconoscerle ed evitare che diventino lesive”.