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Teramo, lui la violenta: lei lo sposa ma viene "massacrata di botte"

violenza sulla compagna

Dopo la violenza sessuale l'uomo viene sottoposto ad un TSO. La compagna crede che sia stato curato, e decide di sposarlo. Il dramma dopo le nozze.

A Teramo una donna viene violentata e picchiata dal compagno, un coetaneo di origini nigeriane. L’uomo finisce sotto processo e nel corso dell’udienza si scopre che la 35enne, teramana, dopo questo abuso ha perdonato il compagno ed ha deciso anche di sposarlo. La vittima però rivela anche che durante il matrimonio è stata “massacrata di botte” da quello che ormai era diventato suo marito.

La violenza sessuale

“Lui è malato. Quando mi ha violentata aveva gli occhi fuori dalle orbite, mi parlava nella sua lingua” racconta una donna di 35 anni ai giudici, nel corso dell’udienza a porte chiuse che si è svolta giovedì 11 aprile 2019. A processo un uomo di origini nigeriane accusato di violenza sessuale e lesioni aggravate. I fatti risalgono al 2014, a Teramo. La donna, teramana, si era innamorata dell’uomo, un coetaneo, ed erano andati a vivere insieme.

Il dramma si è consumato tra le mura domestiche, come riporta Il Mattino. Quando i Carabinieri fecero irruzione in casa, trovarono la donna con gli abiti strappati e sotto shock. Con l’accusa di aver abusato della compagna, il nigeriano fu allontanato dall’abitazione e sottoposto ad un trattamento sanitario obbligatorio.

Il matrimonio

Al termine del periodo di cura, però, la donna decise di concedere all’uomo una seconda possibilità credendo che il compagno “si fosse curato”. I due così decidono di sposarsi, ma dopo il matrimonio l’indole violenta dell’ormai marito torna a prendere il sopravvento.

Nel corso del processo, infatti, la donna rivela di essere stata “massacrata di botte”, episodio questo che non fa parte dell’attuale contestazione rivolta all’uomo e a cui probabilmente dovrà rispondere davanti ad un altro procedimento.

Dopo aver ascoltato questa testimonianza, i giudici hanno incaricato uno psichiatra di redigere una perizia, affinché venga stabilita la capacità di intendere e volere del nigeriano al momento del fatto e se risulta quindi socialmente pericoloso.