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Torino, diplomi falsi: 15mila euro per entrare nella scuola pubblica

Torino, 15mila euro per diplomi falsi

L'inchiesta è stata aperta in seguito a diverse segnalazioni delle scuole torinesi all'Usp. Ferma condanna di tutti i sindacati.

Decine di segretari, tecnici e bidelli sono finiti nel mirino delle forze dell’ordine per aver acquistato diplomi falsi al fine di ottenere un punteggio più alto nelle graduatorie per le scuole pubbliche. Il costo di una certificazione fasulla, riporta Repubblica, va dai 5 ai 15mila euro. L’inchiesta, aperta dalla Procura di Torino, ha portato al licenziamento di almeno 110 persone, mentre altre 146 risultano attualmente indagate dalla magistratura piemontese.

Diplomi da 5 a 15mila euro

Il caso è stato segnalato alla Procura di Torino dai sindacati dell’Usp, che hanno raccolto numerose testimonianze dei lavoratori. “Dopo alcune segnalazioni da parte delle scuole, abbiamo ritenuto opportuno un intervento sulla tematica”, ha riferito Stefano Suraniti, direttore dell’Usp. “L’inserimento di numerosi aspiranti con età molto giovane e punteggio molto alto, sia per i titoli che per i servizi svolti, era sospetto. Anche perché i titoli spesso erano conseguiti in scuole paritarie di altre regioni”. Discorso analogo per il servizio, spesso svolto “per poche ore. Pertanto abbiamo chiesto alle scuole di verificare il versamento dei contributi presso l’Inps ed è spesso risultato che tale versamento era assente“. I sindacati hanno inoltre dichiarato che “per lavorare un’ora o due a settimana e avere il massimo del punteggio, pagavano cifre importanti. Dai 5 ai 15 mila euro, a seconda del periodo e delle attività. C’è chi ha rinunciato a un lavoro al Sud per trasferirsi qua e ora ha perso tutto”.

La condanna dei sindacati

La truffa è stata duramente condannata, all’unanimità, dai sindacati. Luisa Limone, segretaria regionale della Flc Cgil, ha definito l’accaduto “inaccettabile. Va tutelato il diritto di chi si è comportato in modo onesto e condannato chi porta avanti pratiche truffaldine. Il numero dei posti disponibili e delle assunzioni a tempo indeterminato è molto più basso di quanto servirebbe. Deve però far riflettere che si sia arrivati a questa situazione, mi sembra molto preoccupante per il sistema”. Condanna anche da parte della Cisl Scuola, per bocca di Teresa Olivieri: “Trovo che sia inquietante anche la disponibilità alla truffa di queste persone che sapevano, nella maggior parte dei casi, che i diplomi erano falsi e si sono piegati a pagare cifre importanti”.