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La protesta di don Mario: "Lasciamo le rovine fumanti di Notre-Dame"

Prete protesta soldi Notre-Dame

Il sacerdote ha invitato a utilizzare i milioni di euro raccolti per dare da mangiare agli affamati, accogliere rifugiati e costruire ospedali.

Sono trascorsi solo pochi giorni dal rogo che ha devastato Notre-Dame, ma le donazioni per la ricostruzione della cattedrale simbolo di Parigi stanno già per raggiungere il miliardo di euro. Oltre 850 milioni, riporta Il Giornale, sono stati donati da benefattori in gran parte miliardari, come le famiglie Pinault e Arnault. Ma non è tardata neppure l’esplosione della polemica da parte di chi vede in questa “generosità selettiva” una sostanziale noncuranza nei confronti di altre cause. Tra le voci che si sono levate in segno di protesta c’è anche quella di don Mario Longo, il sacerdote milanese che ha proposto su lasciare che della cattedrale non resti altro che rovine fumanti.

Le parole del sacerdote

“E se lasciassimo le rovine fumanti di Notre-Dame con in mezzo un grande cartello: ‘I milioni raccolti per la ricostruzione sono serviti per costruire villaggi al posto di favelas, dare da mangiare a milioni di bambini che muoiono di fame, costruire ospedali o accogliere persone povere di ogni colore e di ogni provenienza’. Sarebbe davvero un bel monumento alla cristianità. Avremmo contribuito così a restaurare l’immagine di Dio che c’è in ogni essere umano”. Con queste parole, pubblicate sul suo profilo Facebook, il sacerdote si è schierato contro l’utilizzo di quei milioni per il restauro.

La protesta dei gilet gialli

Protestano anche i gilet gialli. La leader Ingrid Levavasseur, in un’intervista all’emittente Bfmtv, ha invitato a “tornare alla realtà. C’è un’inerzia dei grandi gruppi di fronte alla miseria sociale, ma danno prova della loro capacità di mobilitarsi in una sola notte per Notre-Dame, staccando assegni da capogiro”. Il segretario generale della Confederazione generale dei lavoratori, Philippe Martinez, ha sottolineato come il caso della cattedrale non faccia altro che “dimostrare le diseguaglianze di questo Paese. Se sono capaci di dare decine di milioni per ricostruire Notre-Dame, che la smettano di dire che non ci sono soldi per rispondere all’emergenza sociale”.