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Piedimonte, omicidio Gabriel Faroleto: "Era nudo in strada"

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Donatella Di Bona soffriva di depressione, a riferirlo i vicini di casa: "Abbiamo visto il bambino nudo in strada".

Spuntano nuovi dettagli relativi all’omicidio del piccolo Gabriel Faroleto, il piccolo di 2 anni ucciso dalla madre a Piedimonte, in provincia di Frosinone. Alcuni residenti avrebbero riferito di aver visto il bambino “nudo in strada” e di aver denunciato la condizione di degrado e povertà in cui viveva la donna. I vicini di casa, come riportato da Frosinone Today, avevano segnalato diversi episodi ai servizi sociali del comune. Secondo loro, infatti, Donatella Di Bona era affetta da depressione e non era in grado di prendersi cura di un bambino. L’omicidio è avvenuto mercoledì 17 aprile, quando la donna ha strangolato il figlio in una stradina di campagna.

Le testimonianze dei vicini

Pare che la condizione di estremo malessere in cui viveva Donatella Di Bona fosse chiara a tutti. Sono stati infatti i vicini di casa a riferire che la donna “soffriva ed era depressa“. In particolare, una vicina di casa ha parlato a Fanpage.it dicendo di non essere mai stata in confidenza con Donatella ma di sapere la brutta situazione in cui viveva: “Non lavorava, stava a casa e trascorreva tutto il tempo che aveva a disposizione con suo figlio” ha detto. “Ho saputo dell’omicidio soltanto dopo quando ho visto un gruppo di persone in strada”.

I fatti

Gabriel Faroleto è morto nel tardo pomeriggio di mercoledì 17 aprile, in una stradina di campagna. La mamma è stata ascoltata immediatamente e in un primo momento aveva raccontato che il figlio era stato investito da un pirata della strada che si era poi dileguato. Evidentemente scossa, la donna aveva cambiato differenti versioni nel corso del lungo interrogatorio fino alla resa. Gli inquirenti avevano notato infatti alcune ferite sul suo volto, e mettendo sotto pressione la donna sono riusciti a farla confessare: “L’ho strangolato perché non volevo più sentirlo piangere” ha detto agli agenti.