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Piedimonte, omicidio Gabriel Faroleto: fermato anche il padre

nicola faroleto

Nicola Faroleto, padre del piccolo Gabriel, è stato fermato con l'accusa di concorso in omicidio.

Continuano a emergere nuovi elementi nelle indagini per l’omicidio di Piedimonte. Nella notte tra venerdì e sabato è stato fermato anche il padre del bambino, un 50enne. Le manette sono scattate al termine di un interrogatorio durato tutta la notte e l’accusa a suo carico sarebbe concorso in omicidio. A fare il nome del compagno sarebbe stata proprio Donatella Di Bona, che comunque si sarebbe addossata tutte le colpe per la morte del figlioletto di appena 2 anni. “Li avevo visti al mattino e quando sono tornato da loro nel pomeriggio ormai era troppo tardi. Se fossi stato lì, una cosa del genere non sarebbe mai successa” aveva sostenuto Nicola Faroleto parlando alla stampa. Dal suo racconto però, sarebbero emerse diverse incongruenze, che hanno fatto sorgere qualche dubbio agli investigatori.

Il padre: “Sono disperato”

Intervistato da Pomeriggio Cinque, il padre, Nicola, si è detto disperato: “Ogni volta che rimango da solo scoppio a piangere. Mi tornano in mente le ultime parole che ci eravamo scambiati io e lui. Quella mattina ci eravamo incontrati – ha proseguito -. Mi sembrava tranquilla. Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere”. A complicare la situazione c’era però il quadro familiare: l’uomo aveva alle spalle già un altro matrimonio e non viveva con Donatella, la madre di Gabriel. In molti si sono domandati perchè: “Ci sono tanti motivi, non volevo lasciare la mia famiglia e i miei figli”. Incredula la bisnonna del bambino che dubita della colpevolezza della madre: “Non può avergli fatto male. Lo amava“.

Gabriel, strangolato dalla madre

Gabriel Faroleto sarebbe stato ucciso dalla mamma in un impeto di rabbia. Come raccontato da lei stessa, madre e figlio erano a fare una passeggiata in campagna quando il bambino avrebbe iniziato a piangere chiedendo di poter tornare a casa dalla nonna. E’ a quel punto che Donatella Di Bona gli avrebbe chiuso la bocca con una mano e con l’altra avrebbe stretto forte il suo collo, strangolandolo. In un primo momento la donna aveva cercato di depistare le indagini raccontando che il bambino era stato investito da un pirata della strada.