> > Torino, corteo del primo maggio: cariche della polizia sui No Tav

Torino, corteo del primo maggio: cariche della polizia sui No Tav

No Tav scontri Torino primo maggio

Le accuse dei manifestanti: "Ci hanno preso a cinghiate, pugni e bastonate, il Pd ha assoldato i picchiatori. Vergogna, fuori la Digos dal corteo".

Scontri a Torino tra la polizia e i manifestanti No Tav al corteo in occasione del primo maggio. All’evento, guidato da Anpi, partecipano anche cittadini che protestano contro l’alta velocità tra Lione e il capoluogo piemontese. Alcuni agenti hanno caricato un gruppo di manifestanti in piazza Vittorio, si apprende dall’Ansa, che stavamo cercando di ricongiungersi con la testa del corteo. “Ci hanno preso a cinghiate, pugni e bastonate“, ha dichiarato lo speaker dei No Tav. “Vergogna, fuori la Digos dal corteo. Forse qualcuno ha pensato che non si possa sfilare al primo maggio. Togliete la polizia da qui”. Altre accuse sono state rivolte ai membri del Partito democratico: “Il Pd ha assoldato i picchiatori, fuori il Pd dal corteo”.

Appendino: “Spero in corteo pacifico”

La sindaca di Torino Chiara Appendino ha espresso i propri auspici per un corteo pacifico per le strade della città e ha sottolineato l’importanza delle celebrazioni del primo maggio. “Per quanto ci siano stati alcuni dati positivi, ci sono ancora delle difficoltà e il primo maggio è il momento in cui ci si interroga su queste difficoltà. Ma sia anche riflessione sul tema dell’innovazione tecnologica, perché sia davvero un’opportunità”, ha dichiarato la prima cittadina al corteo. “È responsabilità di ciascuno di noi comportarsi in modo tale che [la manifestazione, ndr] sia pacifica. Non bisogna farlo diventare un corteo sì Tav o no Tav, non è questo il tema di oggi. È il lavoro, e dobbiamo ricordarci quanto sia doveroso per ciascuno di noi lavorare per la dignità del lavoro”.

La protesta dei rider

Nel capoluogo piemontese si è svolta anche la protesta di alcune decine di rider. I fattorini, riporta Tgcom24, hanno lasciato le loro biciclette a terra e hanno bloccato l’ingresso alla piazza, posizionandosi sotto al palco e chiedendo “lavoro e dignità”.