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Incinta a 12 anni del padre: riemergono casi di violenza sessuale di 60 anni fa in Italia

pedofilia

Il Giorno ha riscoperto tre casi tremendi di violenza sessuale da parte di padri nei confronti delle figlie di 12 e 14 anni, poi rimaste incinte.

Riemergono casi di violenza sessuale con tanto di incesto di più di mezzo secolo fa. Ne parla il Giorno, riportando alla luce tre casi caduti nel dimenticatoio, apparsi sulla stampa di circa 60 anni fa a distanza riavvicinata, dove il violentatore è il padre delle giovani bambine coinvolte.

Il primo caso

Un padre ha in testa pensieri strani nei confronti della figlia di 12 anni che, ancora non è donna esteriormente, ma lo è all’interno. Ne approfitta per appartarsi con lei a più riprese e dar sfogo alle infimità che gli frullavano nella testa di nascosto, lontano dagli occhi indiscreti della moglie che faceva la dona di servizio. Mentre la moglie è al lavoro lui trova sempre un pretesto per stare a casa coi piccoli e violentare la figlia maggiore più volte, minacciandola: “Guai a te se parli, non dire niente a mamma”. Poi la piccola rimane incinta e sua moglie se ne accorge, parla con lei e riesce a farsi raccontare l’accaduto. Butta fuori di casa il marito violentatore e lo denuncia: cosa non scontata per l’epoca. L’uomo viene condannato a scontare diversi anni di carcere e mesi in una casa d’igiene mentale, con la perdita della patria potestà e l’interdizione dagli uffici pubblici.

Il secondo caso

La seconda giovane violentata dal padre e rimasta incinta di anni ne aveva quasi 14, quando quando viene accolta in un istituto e ci si accorge che è incinta: ancora una volta, del padre. La differenza con la prima storia però, sta fondamentalmente nel fatto che la famiglia della giovanissima difende il violentatore e nega tutto, fino a che in Tribunale arriva una lettera. A scriverla è stata la sorella del violentatore che racconta tutta la verità, compresa la complicità della madre.. L’uomo viene imputato per violenza continuata nei confronti della figlia e atti di libidine violenti. “Ero in preda ai demoni” prova a difendersi al processo. Grazie anche a una perizia psichiatrica viene alla fine condannato solamente a un anno e 7 mesi, più altri 6 mesi da scontare in casa di cura.

Il terzo caso

Una mattina in Questura a Milano si presenta per chiedere aiuto una ragazzina di 14 anni impaurita, e supportata dal fratello.La ragazzina racconta di essere vittima di violenza da parte del padre. Dapprima pesanti avances e poi delle vere e proprie violenze perpetrate nei confronti della giovanissima. La famiglia difende l’uomo ma poi intervengono gli assistenti sociali che scoprono la verità. L’uomo va a processo e viene condannato a soli 5 anni e 5 mesi, più un periodo in una casa di lavoro.