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Omicidio Marco Vannini: "A sparare sarebbe stato Federico Ciontoli"

Marco Vannini

Un testimone, che sostiene di essere un amico dell'ex comandate dei carabinieri di Ladispoli, fornisce una nuova versione sulla morte del 20enne.

“Non riesco più a tenere dentro questa cosa, tra noi c’era una bella amicizia” afferma ai microfoni de Le Iene Davide Vannicola, un amico dell’ex comandante dei carabinieri di Ladispoli Roberto Izzo. L’uomo ha deciso di raccontare la sua verità sulla morte di Marco Vannini, il giovane raggiunto da un colpo d’arma da fuoco all’interno della villetta della famiglia Ciontoli. In secondo grado la pena per Antonio Ciontoli, padre della ragazza di Marco, è stata ridotta a cinque anni perché il reato è stato derubricato da omicidio volontario a colposo.

Il dubbio su chi ha sparato

Davide Vannicola afferma però che Roberto Izzo gli avrebbe confidato che “Antonio Ciontoli non era stato ad uccidere Marco, ma suo figlio” sostiene l’uomo intervistato da Le Iene. Una versione, questa, che finora non è mai entrata nelle aule di giustizia. Nonostante i tanti dubbi che ruotano attorno alla morte di Marco Vannini, infatti, nessuno sembra dubitare del fatto che a sparare il colpo sia stato proprio il capofamiglia.

“(Izzo, ndr) Mi disse che Ciontoli lo aveva chiamato per risolvere un problema che c’era stato in famiglia, chiamandolo prima della chiamata all’ambulanza” prosegue Vannicola, come da dichiarazioni riportate da Leggo.it. Questa presunta chiamata, smentita ovviamente dall’ex comandante dei carabinieri di Ladispoli, non risulta però in nessuno dei tabulati.

Izzo smentisce

“Non ho mai parlato con Ciontoli prima dell’unica telefonata che mi ha fatto e che è stata effettuata all’1 e 18 di notte ed è stata già messa agli atti” precisa Izzo ai microfoni di Giulio Golia. Il testimone ascoltato dalle Iene, però, sottolinea come i due forse potrebbero aver comunicato attraverso telefoni a loro non riconducibili.

“Poi mi ha detto che gli consigliò – conclude Vannicola – di prendersi la colpa, perché (Antonio Ciontoli, ndr) faceva parte dei servizi segreti e quindi non gli sarebbe successo più di tanto, mentre a Federico, il figlio, avrebbe rovinato la vita”.