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Seregno, muore per un intervento estetico: medico torna al lavoro

maria teresa avallone

Il medico che somministrò l'anestesia alla 39enne è tornato al lavoro.

Sono stati tolti i sigilli al centro di chirurgia estetica in cui ha perso al vita Maria Teresa Avallone. I carabinieri del Nas di Milano, su autorizzazione del Pm della procura di Monza, si sono recati a Seregno e hanno eseguito la procedura di dissequestro dell’ambulatorio di Maurizio Cananzi, stimato chirurgo estetico, indagato per la morte della 39enne avvenuta l’8 marzo, dopo tre giorni di agonia nel reparto di neurorianimazione del San Gerardo. A due mesi dalla tragedia, il medico può tornare a esercitare liberamente la sua attività. Nel frattempo si attendono i risultati degli approfondimenti clinici. I 60 giorni concessi dalla Procura scadranno a breve, ma vista la complessità degli esami, non è esclusa una proroga.

Morta per intervento estetico

Non è ancor stata fatta totale chiarezza sulle cause della morta di Maria Teresa. Ciò che è certo è che la donna si era recata nello studio per un trattamento in day hospital per il rialzo dei glutei con fili sottocutanei. Al momento della somministrazione dell’anestesia, però, la paziente è andata in arresto cardiaco, e non si è più svegliata. Il chirurgo avrebbe subito iniziato il massaggio cardiaco, in attesa dell’intervento dell’ambulanza che ha poi trasportato la donna in ospedale, dove è stata ricoverata in neurorianimazione. Lì Maria Teresa è deceduta tre giorni dopo.

Proseguono le indagini

Nonostante siano stati tolti i sigilli all’ambulatorio, la procura prosegue le indagini. Il primo esame autoptico non aveva evidenziato elementi che confermassero o no, senza ombra di dubbio, l’eventuale legame tra la morte e la somministrazione del farmaco. Per questo motivo sono stati richiesti ulteriori approfondimenti, i cui esiti devono ancora essere resi noti.