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Caso Yara, Bossetti lascia il carcere di Bergamo: potrà lavorare

Bossetti trasferito carcere bollate

Massimo Bossetti è stato condannato in via definitiva all'ergastolo per l'omicidio della 13enne Yara Gambirasio.

Novità per Massimo Bossetti, il muratore di Mapello condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio della 13enne Yara Gambirasio. Secondo quanto si apprende da Repubblica, il giudice ha accolto la sua richiesta di trasferimento dal carcere bergamasco di via Gleno a quello di Bollate. Nel penitenziario milanese avrà la possibilità di tornare a lavorare, nonostante la condanna. Proprio l’assenza di programmi di lavoro per i detenuti al carcere di Bergamo ha spinto i suoi avvocati a fare istanza di trasferimento.

Bossetti chiede il trasferimento

La richiesta di trasferimento è stata avanzata nel novembre 2018, a solo un mese dalla condanna definitiva per omicidio. Una prima indiscrezione era trapelata, per bocca di uno dei suoi consulenti, Ezio Denti, davanti alle telecamere di Pomeriggio Cinque. La conferma era poi arrivata da Claudio Savagni, uno dei legali di Bossetti, dopo aver presentato l’istanza al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria (Dap) del Tribunale di Sorveglianza di Brescia. Savagni aveva spiegato: “Per la decisione ci vorranno alcune settimane e la richiesta deriva dal fatto che a Bollate potrebbe lavorare, cosa che a Bergamo non è possibile”. Tra le aziende e le cooperative che da anni collaborano con il penitenziario milanese alla realizzazione di programmi lavorativi si ricordano CascinaBollate, Zerografica e Nuove strade.

La condanna definitiva

Il 12 ottobre 2018 la Cassazione ha confermato in via definitiva la condanna all’ergastolo per l’omicidio di Yara. Il corpo della giovane ginnasta di Brembate di Sopra è stato ritrovato il 26 febbraio 2011 in un campo di Chignolo d’Isola. Il Tribunale ha escluso la possibilità di ricorso da parte dell’imputato, giudicandola “inammissibile”, e lo ha destinato al carcere di Bergamo.